Impaled Bitch - Primordial Blasfemus Regurgitation (2010, Autoprodotto)
l'immancabile drum machine.
Si apre l'album con 'Cu la testa mpacchiata aru muru', un inizio melodico, da un flavour pseudo "tecno-gothic" (da notare le virgolette) ed ecco arrivare una mazzata violenta, ed il pezzo si regge bene sull'alternarsi di momenti velocissimi a parti più rallentate (e non lente). Tocca poi a 'Santità fasulle' con una base ritmica cavalcante che sostiene il pezzo con nel mezzo una bella sfuriata sonora.
'Ignorant of faith' l'ho trovata molto lineare - per i miei gusti anche troppo. Si notano, a volte un pò di influenze (e dico un pò) di Malevolent Creation, Mortician ed Electrocution. Tant'è che il disco mi è stato presentato come grind ed io in fase di recensione ho aggiunto death.
'Kill the prophet' segue con una trascinante partenza e va avanti con la solita violenza condita da particolari momenti di sfuriate paurose.A seguito ecco uno dei due pezzi che ho gradito di più, 'The Dreamer', con un inizio molto folk (vale a dire una tarantella) alla fine della quale parte un attacco brutalissimo, una mazzata sulle gengive, per così dire. Pezzo abbastanza dinamico che mantiene l'attenzione.
'Vomit Jesus' inizia con un bel riffone di matrice brutal death di stampo americano per poi proseguire, come gli altri pezzi, a momenti cantati mantenuti alternati a parti con estreme accelerate. Carina la seguente 'Evangelista morto', con un vorticoso riff-rama,un vero e proprio inno al maligno. Ed ecco il secondo dei due episodi migliori, 'Bastard destiny', un pezzo più "riflessivo" con la partecipazione di una guest vocalist (Roberta Saullo); una piacevole melodia vocale che porta al violento attacco, un alternarsi di parti più "ragionate" alle parti brutali con l'incrociarsi delle due voci.
Conclude questo lavoro la title-track 'Primordial Blasfemus Regurgitation' in tema con l'album, (forse un pò ripetitivo). Personalmente mi aspettavo qualcosa di più 'dinamico', l'ironia del caso c'è, le capacità ci sono, così come l'attitudine, ma mancano quelle idee che avrebbero reso più interessante il lavoro (comunque ben fatto). Come già detto in altre occasioni, un disco per gli amanti del genere, o si ama 'sta musica o si odia!