Cold Aenima - The Shade Has Fallen (2010, Autoprodotto)
I Cold Aenima sono una band calabrese che vede la partecipazione, tra l'altro, di membri dei Daemonia Mundi. La band esiste dal 2007 ma solo ora, dopo vari cambi di line up, propongono un lavoro in studio con l'EP in questione 'The Shade as Fallen'.
Il genere da loro riportato è un black metal violento sulla falsa riga dei dei Satyricon del periodo 'Mother North' (per intenderci di che sound parlo) e contaminazioni di scuola death svedese degli anni novanta. I pezzi sono tutti ben suonati e risalta subito la precisione del batterista che porta avanti tutte le songs in modo lineare, forse troppo lineare, ma va bene così. Ciò non toglie la bravura oltre che l'ottima base ritmica che supporta tutto il lavoro.
'To Erase The World' inizia facendo sin da subito breccia nelle orecchie dell'ascoltatore palesando lo stile sopra descritto e non è difficile che durante l'ascolto non ci si ritrovi a seguire il tempo con la testa facendo un mini headbanging in cameretta. Il pezzo, come anche gli altri, è un mix tra parti più cadenzate e sulfuree, attacchi veloci ed assalti sonori convincenti.
'To Erase The World' inizia facendo sin da subito breccia nelle orecchie dell'ascoltatore palesando lo stile sopra descritto e non è difficile che durante l'ascolto non ci si ritrovi a seguire il tempo con la testa facendo un mini headbanging in cameretta. Il pezzo, come anche gli altri, è un mix tra parti più cadenzate e sulfuree, attacchi veloci ed assalti sonori convincenti.
Passando da 'Fear The Genius' e 'Armageddon Propaganda' fino alla conclusiva 'Path To Desolation' (dove mi è parso di notare verso la fine una piccola influenza Carpathian Forest-iana) notiamo i nostri seguire tutto un filo logico dove, personalmente, avrei cercato di inserire qualche variante tale da scostare leggermente le songs tra loro.
Voglio dire, i pezzi sono tutti ben suonati e composti in modo davvero ottimo, ma forse ci si ritrova un po' a muoversi dentro gli stessi canoni senza riuscire a far spiccare uno o l'altro pezzo rispetto al resto del lavoro (non so se mi spiego).
Una cosa che sinceramente potrebbe essere un po' rivista per il futuro è il rendere un po' più graffiante la parte vocale, che, seppur fatta bene, manca di quell'incazzatura che personalmente mi sarei aspettato. Tuttavia ci troviamo al cospetto di un EP degno di nota e registrato in modo adatto allo stile. Fatto sta che siamo solo al primo lavoro, quindi sarà d'ora in avanti la ricerca di una crescita a livello di personalizzazione e miglioramento nei particolari.
Di sicuro la band non ha nulla da invidiare a tantissime altre del genere, e ne consiglio comunque l'ascolto. Ho molte aspettative positive per il futuro, oltre che l'attuale riconferma che l'underground sud-italico sia in ottimo movimento... chi vivrà vedrà.