RILUTTANZA - Riluttanza



Riluttanza - Riluttanza (2011, Autoprodotto)

Dalla Sardegna arrivano al loro primo full i Riluttanza, band formatasi nel 2005 con l'idea di proporre cover. Alle loro spalle troviamo un demo del 2007 da cui vengono ripresi su questo omonimo album quattro dei nove pezzi proposti.
Il genere è un Death molto oscuro e melodico con influenze della scena nord europea e inserzioni di matrice Thrash. Ma andiamo nell'ordine.
Dall'iniziale 'Scream Of Agony' la band getta le basi su quello che sarà l'intero lavoro, riff taglienti ed una base ritmica davvero ottima. La voce è un urlo a tratti disperato e marcio che mi ha piacevolmente colpito portandomi in mente alcune band norvegesi di tutt'altro genere. Come la prima traccia, 'Deny Your God', 'Torment' e la conclusiva 'Vision In Black' sono prese dal precedente demo, come detto. Un lieve filo tragico lega tra di loro tutti i brani. 
L'ascolto risulta essere fluido e piacevole in ogni parte ma se dovessi innalzare i pezzi forti citerei sicuramente 'Deny Your God' che nella sua ferocia rallenta a poco più di metà ascolto inserendo melodie tastieristiche davvero emozionanti e di ottima fattura. Certo non dico che siano cose totalmente originali, ma qualcosa da far venire i brividi si. Di sfondo il buon vocalist cambia il cantato marcio e tragico a favore di alcune trovate che per certi aspetti mi hanno fatto venire in mente il vocalist degli Aborym (solo certi aspetti). E nell'avanzare l'ingresso di archi ed un breve inserimento di voce femminile che per quanto usuale rende tutto più bello. 
Ma gli inserti operistici li ritroviamo sapientemente inseriti anche in 'Revenge' che tra un inizio chitarristico acustico ed un finale come detto racchiude tanta rabbia e potenza. 'Desire Of Illusion' è un classico pezzo death melodico reso più articolato da riff cavalcanti presi in prestito dalla scuola thrash americana ma che con l'avanzare ampliano le melodie così da non rendere monotono l'ascolto. 
Ed ecco 'Inner Ego', un altro pezzo che alzerei tra gli "highlight" dell'album. Una mazzata dove il frontman si apre anche a scream incazzati. 
Conclude, come già anticipatovi 'Vision In Black' che porta avanti il discorso già fatto ma con alcuni riff che vedono una matrice leggermente black metal coadiuvata da melodie davvero ben composte con una certa vena "sinfonica". Il tutto con un'autoproduzione che mi sarei aspettato di trovare più in un demo che in un full, ma ritengo che la cosa possa anche starci, anzi a dirla tutta una produzione cristallina avrebbe tolto quell'alone marcio che mi fa piacere ancor di più il prodotto. Ciò non toglie che i suoni sono perfettamente regolati così da dare buona visibilità ad ogni strumento. 
Un lavoro davvero ben riuscito che mi fa nutrire speranza per quello che sarà il prossimo disco. Certo alcune piccole pecche dovranno essere sistemate nella produzione e, personalmente, cercherei di metter quella punta di originalità da far alzare la band al di sopra di altre simili, e non che ci voglia molto ad elevarsi per il livello in cui i nostri si trovano.