Bullseye - Whatta Fuck We've Done (2010, Autoprodotto)
I Bullseye sono una band palermitana nata nel 2005 come cover band dei Black Label Society, che oggi si discosta dal riproporre i pezzi di questi a favore di canzoni inedite che palesano comunque le influenze della band di Zakk Wylde. Ma nonostante questo il disco è praticamente perfetto!
La produzione, anzi, l'autoproduzione è una tra le migliori che abbia ascoltato fino ad oggi ed il contenuto musicale è qualcosa di veramente ben fatto. Attenzione però, ho detto che la band risente delle influenze dei BLS, oltre che Down e compagnia sudista, ma non aspettatevi plagi del caso. I pezzi, seppur tutti della medesima vena artistica, hanno una loro personalità, che propone una grinta davvero notevole accompagnata da melodie classiche del genere e "giochetti" di chitarra ispirati al barbuto Zakk.
Parlando di chitarre non si può non parlare dei riff presenti su questo cd, davvero corposi e ben strutturati, con un sound bello massiccio da costruire un muro sonoro davvero inossidabile. La base ritmica mantiene i mid-tempos in modo eccellente palesando un ottimo feeling tra batteria e basso, suonati egregiamente. Ragazzi, non sto dicendo che ascolterete qualcosa di mai ascoltato prima, ma del Southern Metal davvero convincente, ben fatto e dal piacevolissimo ascolto; capace oltretutto di donarvi energia pura in ogni occasione.
Se non vi avessi detto che dietro il moniker della band si ritrovino musicisti sud-italici, non credo sareste arrivati ad indovinarlo, poichè il sound è uno di quelli made in U.S.A. Dalla title track in apertura si ha modo anche di fare un pò di handbanging o mimare la chitarra, soprattutto in 'I'm Dealing With My Madness', che deve molto ai BLS e l'antemica 'Ride It!'. Ma i nostri non fanno mancare momenti più morbidi, ed a mostrarlo la stupenda ballad 'Sooner Or Later', leggermente influenzata dalle sonorità della scena Hair Metal degli anni d'oro, dove oltretutto si palesa la grande versatilità della voce del frontman, una voce potente e molto presente, con quel filo di ruvidità a renderla incattivita; che nulla ha da invidiare ad altre voci del genere.
Poi è da rilevare anche la presenza del maestro violoncellista Giovanni Sollima che si è prestato per questa breve ma interessante partecipazione. L'ultimo dei pezzi inediti è l'aggressiva 'Bulletproof', dopo di che si lascia la conclusione alla cover di 'Suicide Messiah' dei Black Label Society, idoli indiscussi dei Bullseye, degnamente riproposta, con un tocco di ruvidezza in più. Tirando le somme, un lavoro che ogni amante di queste sonorità dovrà procurarsi a tutti i costi, e tutti i fans del metal o rock dovrebbero almeno ascoltare! Grandi!