Foreskin - B.I.T.P. (2011, Autoprodotto)
Con questo demo dei Foreskin abbiamo la prova certa che le lezioni impartite dalle band del passato sono arrivate in tutti i luoghi del mondo tra cui il Pakistan, non che la cosa mi meravigli più di tanto, ma inoltriamoci nella recensione di questo 'B.I.T.P.'.
Partendo dalla produzione c'è da dire che è veramente mal riuscita, tanto da sembrare un demo-tape registrato in cantina, e credo che come luogo di registrazione non mi sia allontanato molto dalla realtà; come situazione sonora potrebbe avvicinarsi molto alle prime produzioni dei Venom, con la differenza che oggi si otterrebbero migliori risultati con l'ausilio di un computer, un programma adatto e tanta volontà. Ma passiamo alla materia prima, la musica.
Il demo parte con un intro strumentale 'Call Of The Cuntess' che inizia con riff di chitarra aggressivi e taglienti accompagnati da una batteria che più elementare non si può, ma rende il suo fascino. la title track si avvicina molto ad idee che sono una via di mezzo tra il thrash americano ed l'hardcore più grezzo delle origini con un cantato grezzo e semi-gutturale che fa venire in mente Cronos ai giorni nostri. Io spero di sbagliarmi, poichè la registrazione non fa rendere bene conto della cosa, ma non vorrei che al posto della batteria ci fosse la drum-machine, che a mio avviso sarebbe squallida per il genere. 'Kill The Principal' parte sparata in quarta per alternarsi a momenti cantati più contenuti e sfuriate al limite del grind, e mi convinco sempre più che la base ritmica sia stata affidata ad una batteria elettronica, nonostante la band sostenga che dietro le pelli ci sia un session man. 'Raid The Stage' è una tirata thrashcore di poco più di mezzo minuto che precede 'The Omair Soomro Song', semplicemente due persone che conversano allegramente mentre di fondo si sente qualcuno che cazzeggia alla batteria.
E si giunge alla fine con 'Attack Of The Radioactive Posers' che sembrerebbe registrata in sede live, se non fosse che non si sente nessuna folla di fondo. Ad eccezione degli altri pezzi qui è palese che la batteria sia suonata da un batterista in carne ed ossa. Un pezzo in linea con quanto detto finora.
Tirando le somme, un lavoro che ha delle idee carine in se, ma non sfruttate nel modo corretto, secondo me, rendendo il lavoro impersonale e proponendo situazioni con anni di ritardo rispetto a decine di altre band. Le tematiche e l'attitudine sono totalmente sociali e condite da forti venature ironiche, il che non guasta. I ragazzi sono solo all'inizio e non mi stupirebbe sapere che si tratti di quindicenni. Spero in un futuro lavoro migliore.
Un demo che non propone nulla di nuovo e lo propone con un sound poco curato, seppur l'ascolto non risulta disturbante. Se siete dei feticisti di questo genere e volete avere proprio tutto allora procuratevelo, altrimenti potete farne anche a meno.