GOLAH - Cerebral Collision



Golah - Cerebral Collision (2010, Autoprodotto)

Da un paesino della provincia di Palermo arrivano i Golah, giovanissima realtà composta da Gabriele Mazzola alla voce, Salvo Castro alla chitarra, Michele Ignatti al basso ed Antonio Leta alla batteria. Il primo demo della band, 'Cerebral Collision', viene pubblicato alla fine dello scorso 2010 mostrando quattro ragazzi con tantissima voglia di fare ed una notevole capacità tecnico-compositiva. 
Inizia il lavoro 'Narcisism' che presenta la sola batteria che attende l'attacco del resto della band, così da proporre del buon Death Metal sulla stessa falsa riga delle bands anni novanta. Quindi per una volta mi si stampa il sorriso non ritrovandomi l'ennesima band che rompe le scatole con il death melodico di stampo svedese ormai stra-abusato! 
I pezzi sono molto articolati e tecnici, tanto che tra i vari riff è facile trovare alcuni spunti presi dal progressive e rimodellati in maniera tale da essere adattati in questo contesto. Segue 'Rotten Priest', che oltre al provocatorio titolo, conferma la validità della band. I tecnicismi, seppur nulla di non già sentito, si ascoltano con vero piacere, poi è da dire che l'ottima autoproduzione mette in bella mostra il basso e la batteria (vera colonna vertebrale del lavoro) che creano stacchetti e riprese in modo vario con una precisione da maestri. I riff di chitarra guarniscono il pezzo facendo ritrovare l'ascoltatore in vortici sonori apprezzabilissimi. 
'Symmetry Of Gravity Shining' inizia molto atmosferica, con un forte flavour dark / horrorifico (non so perchè ma le atmosfere mi hanno fatto pensare a Claudio Simonetti, ma solo pensare). Attacca la band coordinata in modo impeccabile. Il pezzo parte in contro tempo portato avanti da riff che per certi aspetti mi hanno fatto venire sensazioni nord europee, ma nulla di importante. Il growl aggressivo e profondo rende davvero accattivante il tutto, con metriche che seguono il lavoro eccellente del basso.
Ragazzi parliamo di una band giovanissima che già ha qualità e preparazione da fare invidia a simili bands un po' più "grandi", mi rendo conto che se i nostri procederanno su questa strada il loro primo album sarà un lavoro da paura! 
Nella seconda metà del pezzo i musicisti non risparmiano la tecnica molto progressive che rende interessantissimo ancor di più l'operato, e lo dice uno che spesso non tollera i troppi virtuosismi. A concludere 'Collapse Into Eternity' che parte con un basso che detta un tempo cadenzato che porta all'attacco pesante e brutale, ma fate attenzione, brutale non vuol dire per forza con tempi alla velocità della luce e riff dietro riff senza pausa. La band riesce ad essere pesante ed aggressiva pur mantenendo tempi cadenzati conditi da qualche piccola cavalcata. 
Un ascolto davvero interessante e piacevole che credo farà la felicità di molti, la mia l'ha fatta di sicuro! Teneteli d'occhio perchè qualcosa mi dice che questi giovani siciliani faranno parlare di se' e non poco grazie al loro saper "giocare" con la musica! Davvero bravi!