MALE MISANDRIA - E.Din



Male Misandria - E.Din (2011, Autoprodotto)

Avete presente le sensazioni che si proverebbero dentro la mente nell'assistere a due treni che impattano frontalmente al massimo della velocità? Si proverebbe un gran senso di distruzione, di pesantezza dell'evento! Una sensazione simile ho provato ascoltando 'E.Din' dei Male Misandria
Un impatto frontale tra l'album e me. Partiamo dal fatto che il lavoro è davvero ben fatto sotto ogni aspetto possibile, vale a dire, la grafica, i testi, l'esecuzione e la musica.
Già, ma che musica? Un Grind violento e brutale direttissimo senza alcun fronzolo, con alcune sfaccettature Hardcore ed alcune marcate influenze Black / Death di matrice svedese. Il lavoro è suddiviso in 25 episodi per una durata totale di circa 40 minuti che fanno entrare di diritto la band ad alti livelli nel panorama estremo underground italiano odierno. 
Un lavoro che va assorbito tutto in un ascolto, e ci si riesce molto bene, con testi cantati in italiano fondamentalmente comprensibili che palesano la vena, per molti aspetti "poetica", della band con alcuni testi che ho notato molto introspettivi ed impegnati. Quindi non parliamo di violenza sonora fine a se stessa, ma qualcosa di ragionato. 
Non vi nascondo che in alcune parti ho notato aloni maledetti richiamando alla mia memoria i formidabili GridLink. Già dall'opener 'Sangue Del Mio Sangue' i ragazzi mettono in chiaro le proprie intenzioni con una partenza fulminante e di breve durata. Passando da 'Scriba' a 'Cometa' si nota l'articolazione del prodotto, con stacchi veloci e dinamici, accelerate da paura e piccolissime pause tra un massacro e l'altro; oltre a brevi momenti più ammorbiditi. Alcune "prese d'aria" si trovano in pezzi cadenzati come 'Coscienza' che mostra la versatilità della band. 
Conclude questo meraviglioso album 'In Stagione Di Guerra' che farà ricordare la band con sommo piacere tra riff e tempi killer che si trasformano in melodie più calme. Tra tutto ciò la voce urlante e disperata del frontman / chitarrista che volentieri si intreccia con quella del bassista. La produzione è la più adatta alla situazione, bella minimale e senza cavilli o laccature che avrebbero reso meno apprezzabile il tutto, rendendo dignità agli strumenti e mettendo in risalto anche l'ottima base ritmica. 
Non ha senso parlarne troppo però; dovete solo procurarvi l'album ed ascoltarlo per rendervi conto di cosa siano capaci i Male Misandria. Ovviamente per chi non tollera certe sonorità ed estremismi è il caso di tralasciare!