VOMITORY - Opus Mortis VIII



Vomitory - Opus Mortis VIII (2011, Metal Blade Records)

Rientro in scena anche per i Vomitory con l'ottavo capitolo della loro carriera. I nostri grezzi deathsters sin dalle loro origini, vale a dire dal loro primo album del 1996, ci hanno abituato ad un sound grezzo e diretto, con pochi fronzoli e regalandoci mazzate musicali classiche per il genere.
Bene ad oggi, dopo quindici anni di distruzione sonora, la band non si muove da dove è partita. Certo sopra ogni altra cosa, su questo 'Opus Mortis VIII' troviamo un sound un po' più curato, seppur lasciando quell'alone di grezzume che da sempre li contraddistingue, ed alcune inserzioni un po' più varie per quel che riguarda le tempistiche della base ritmica. Ma fondamentalmente è il loro classico Death Metal viscerale d'annata, un piatto goloso per gli amanti del genere e sopra tutto per i loro fans, e già dalla partenza con 'Regorge In The Morgue' i nostri iniziano a colpirvi frontalmente senza pietà.
Non mancano episodi con riff più trasheggianti come 'Bloodstained' e 'Torturous Ingenious' e momenti più lenti e sulfurei alternati a serrate accelerate come nel caso di 'Hate In Time Of War'. Ma è anche da notare il lato oscuro appesantito dalla ben fatta 'Shrouded In Darkness' nella quale ho trovato alcuni riff che fanno l'occhiolino ai Morbid Angel. A concludere la pesante ed oscura 'Requiem For The Fallen'.
Ragazzi quest'album ci riconferma che la band resta e sempre resterà tra le fila dei maggiori esponenti del Death Metal a livello mondiale, e non pensate che i nostri si faranno spodestare da qualcuno. I riff chitarristici giocano per tutto il lavoro gestendo al meglio la situazione con una base ritmica che non ha punti di cedimento, a governare questo viaggio, come sempre, il growl pesante di Erik che marchia a fuoco ogni singolo episodio. Tirando le somme, un ritorno in bella forma degno della nostra attenzione! Un lavoro che ogni amante del Death sarà felice di far suo.