TUAM NESCIS - Algophobia



Tuam Nescis - Algophobia (2010, Autoprodotto)

Dalla Sicilia si propongono i Tuam Nescis, formazione che vede tra le proprie fila musicisti palermitani attivi nella scena già da anni e provenienti da varie situazioni musicali. La proposta dei nostri risulta essere varia e personale, ma vediamo da vicino questo Ep. 
Un inizio oscuro e malsano quello del cd in questione con 'Anxiety', un pezzo ambient composto da keyboard e molto minimale, anzi estremamente elementare, con qualche effetto atmosferico che dona quel mood molto tetro degno delle migliori situazioni horrorifiche. Un basso nero come la pece porta all'attacco della title-track 'Algophobia', pezzo basato fondamentalmente su un Death Metal tecnico e ben proposto di Deah-iana memoria, con vocals convincenti e massicce, seppur il growl non sia prettamente tale, ma più una voce bruta e pesante discretamente ruvida. Ritroviamo anche alcuni contorni organistici ed un buon riffing work con tempi cadenzati che rendono bene il senso di pesantezza, con una buna base ritmica.
Spetta a 'Transplans' mettere un po' più di pepe al culo, con una proposta Death veloce, ma non sparata a folle velocità, con stacchi e partenze ben inserite, per poi aprirsi ad un momento melodico ed atmosferico con un mood gotico dove la voce ha quella tonalità "sgaziata" che rende un po' più marcio il tutto. Si passa poi ad un momento Black Metal sinfonico con chours sintetici che regalano un atmosfera ulteriormente più oscura di quanto già non fosse, passando subito dopo a trovate Death / Thrash per poi ancora riprendere tempi e ritmiche come prima. Un pezzo che risulta articolato e dal facile ascolto. Ma tutto il lavoro non è per nulla pesante per chi l'ascolta, risultando, anzi, vario, seppur molte parti siano molto elementari. A conclusione di questo variegato ed oscuro prodotto ritroviamo un pezzo ambient 'Calvario', non che outro dell'EP.
Una sorta di ritorno a casa dopo un breve viaggio nella valle infernale, con sinth, effetti e qualche crash della batteria a segnare alcuni colpi. Un finale degno della situazione proposta. In fin dei conti, il lavoro fatto dai nostri palermitani è vario e per molti aspetti personale ed originale, miscelando varie influenze, da non poter racchiudere il tutto in una sola etichetta. La durata dei pezzi è adatta a non annoiare e la produzione è veramente ben riuscita. La voce riesce a passare con molta naturalezza da momenti più ruvidi a parti più clean, mostrando un ottima padronanza della stessa. 
Volendo elencare alcune pecche del caso, non posso non ripetere la, forse, piattezza a livello compositivo di alcuni momenti ambient ed alcuni momenti dove personalmente avrei reso un po' più corposo il sound, ma non si può dire che il lavoro non sia fatto abbastanza bene e merita almeno un ascolto.
Spero in alcune ottimizzazioni per il futuro suggerendo, in maniera molto personale, di fare attenzione se si ha in mente di uscire con un album, che con le premesse attuali rischierebbe di risultare noioso, poichè proporre tale situazione per otto / dieci tracce è un po' dura da ascoltare, almeno che non si giochi sulla durata dei pezzi.