Dead Twilight - Echoes from Nothingness (2011, Autoprodotto)
La band che quest'oggi vi presento è formata da musicisti che nell'underground siciliano, ed in special modo in quello palermitano, hanno messo le radici, hanno fatto parlar bene di se ed hanno fatto parte di ottime realtà musicali. Vedasi Luca Bellante (ex- Pantheism), il fratello Marco (ex- Untory) e Calogero Schillaci (ex- Old Legend), band che hanno avuto una schiera di seguaci ad ogni concerto tenutosi nella loro regione.
La band è in sesto dalla primavera del 2004 e dopo un demo proposto anni fa ritornano sulle scene con questa nuova creatura intitolata 'Echoes From Nothingness', autoprodotto e registrato presso i Dabliu Rec Studios di Palermo. Dopo questi cenni di appartenenza e questa presentazione passiamo alla materia prima di nostro interesse; il contenuto del dischetto ottico.
Un intro sinistro 'The Begginning Of The End' (tratto dal film 'Dead Silence', come il carillon di una situazione horrorifica, ci porta all'attacco di 'v.i.t.r.i.o.l.' e subito ci troviamo catapultati nel mondo brutale della band. Un death metal brutale con una base ritmica affidata ad una drum machine molto ben programmata. Un proposta musicale dove il death nella sua forma più brutale prende sembianze, con alcune influenze prese un po' dalla scena del nuovo continente, Cannibal Corpse e Kataklysm nelle parti più tirate e dirette e Morbid Angel nei momenti più trattenuti e "riflessivi", oltre ad un po' di influenze tratte da tutta la scena. Il pezzo scorre fluido tra chitarre ottimamente impostate e la voce del frontman che si piazza con imponenza e pesantezza, un growl convincente e spacca sassi.
'Lucifero' parte nell'immediato senza lasciare scampo all'ascoltatore, una mitragliata sonora, una corsa folle e brutale che travolge ogni cosa incontrata nel proprio cammino. Inoltre sono presenti anche alcuni influssi Slam (termine che detesto, ma utilizzo per farvi capire di cosa parlo).
Ragazzi parliamo di musica per gente resistente ed amante del vero estremismo sonoro non fine a se stesso però. A tal riguardo noto con piacere che il combo siciliano riesce a rimanere nel genere senza sbordare, come fanno molte band a loro simili, in inflessioni grind o altro. Il loro è un brutal death genuino, senza compromessi e senza variazioni di alcun stile, oltre che suonato con passione e grandissima attitudine. I piccoli momenti rallentati servono da presa d'aria per allontanare la monotonia e rendere più varie le composizioni.
'Kaos' è l'ultimo pezzo prima dell'outro che parte diretto e violento come il precedente, ma subito si ferma a simil "cavalcate" con il cantato che si mostra nella sua ottima forma, seguito da alcune parti di Morbid Angel-iana memoria, seppur la band prende bene le distanze dal copiare i colleghi americani. Di fatto le influenze dalle band sopra citate sono prese in maniera del tutto professionale, si vede che siamo al cospetto di musicisti che sanno il fatto loro e, sono sicuro, ci regaleranno in futuro un bell'album, viste le premesse.
Una cosa che mi ha lasciato perplesso è il finale di quest'ultima song, praticamente inesistente, il pezzo finisce di colpo, cosa che io sistemerei, ma ciò non sminuisce l'operato dei nostri.
Giunge l'outro 'The End Of Every Thing' logica continuazione dell'intro (essendo preso dallo stesso film). Un lavoro che gli amanti del death metal più brutale dovrebbero far loro ed un ottimo trampolino di lancio per la band. Confido in loro per un futuro album, ma attenzione però che una situazione simile su una lunga durata merita alcune piccole variazioni per non risultare noioso e ripetitivo!