HEARTLESS - Five Bullets In Your Heart



Heartless - Five Bullets In Your Heart (2011, Autoprodotto)

Gli Heartless sono una giovane band lombarda che dopo due anni dalla formazione spunta nella scena underground (discograficamente parlando) con questo Ep d'esordio intitolato 'Five Bullet In You Heart', autoprodotto e messo in distribuizione tramite Atomic Stuff Promotion.
I quattro rockers portano alla nostra attenzione cinque song piene di spunti vari presi un po' dal panorama rock, appunto, che spazia dagli anni settanta agli spettacolari anni ottanta. Le carte giocate non sono per niente male, ma ci sarebbero da rivedere in modo considerevole la produzione ed il mixaggio, che non rende dignità a tutti gli strumenti (vedasi principalmente il basso un po' alto e la batteria leggermente "mortificata").
Inoltrandoci nell'ascolto del cd ci troviamo davanti all'opener 'Baby Maybe Someday', dove il tempo tenuto ottimamente dal buon drummer si lancia non arrivando mai, però, ad alte velocità, restando fermo ad una sprizzosa situazione rockeggiante. Apre la suddetta un riff di chitarra molto settantiano, che fa da colonna melodica portante per tutto il pezzo. Un hard rock ruffiano e dal gradevolissimo ascolto. A volte sembra che il chitarrista erri qualche accordo, ma ascoltando bene e più volte il pezzo ci si rende conto che non è un errore, ma è proprio la melodia che è così composta. L'assolo è inserito in modo perfetto, con un musicista che palesa la sua competenza nel genere. Il cantato ha l'energia che la situazione richiede, ma forse manca quell'aggressività in più che avrebbe reso ancora più accattivante il pezzo, comunque ben riuscito. 
L'omonima track, 'Heartless', parte con voci in coro ben coordinate, che per alcuni piccoli aspetti mi hanno fatto pensare ai Bon Jovi. Ma si giunge subito a situazioni energiche dal flavour molto punk. Il cantante in questo episodio aggiunge quella punta di energia in più di cui parlavo prima, donando una buona performance, attorniato da chitarre pompose ed incattivite. Davvero positivo il lavoro del batterista. Inoltre sono palesi alcune piccole trovate, principalmente chitarristiche, che risentono di una certa influenza heavy britannica. Ad un tratto si smorza tutta questa energia a favore di un momento morbidissimo che per alcuni accorgimenti, ed i cori, farebbe venire in mente i Guns'n'Roses, seguito subito da una parte molto cadenzata ed alcuni stacchi dove la prima band che viene in mente sono gli Iron Maiden. Insomma un lavoro davvero variopinto e ben assemblato. Davvero buona la capacità dei nostri di riuscire a rendere fluide queste influenze. Ma si riparte verso territori energici con l'avanzare del pezzo fino ad un esplosione che conclude. 
Successivamente è il turno di 'Stolen By Summer', dove il rumore armonioso del mare fa da fondo per alcuni arpeggi caldi ed avvolgenti. Il vocalist ci regala una performance davvero ispirata ed emozionante, accompagnato in alcuni frangenti da una seconda voce ben inserita. Una ballad niente male e che sono sicuro troverà accoglimento da chi ama queste situazioni soffici, ma forse alla lunga rischierebbe di risultare leggermente noiosa. Attacco da parte del resto della band poco dopo dove si avanza restando comunque fermi a morbidezze sonore. Un plauso alla chitarra solista dal flavour molto settantiano, con accompagnamenti etnicheggianti (passatemi il termine). 
Rimanendo in tema estivo (e scusate l'ironia) si passa alla successiva 'The End Of Summer' che parte come se fosse un seguito della song precedente, ma subito si apre a tirate energiche che mette in mostra le capacità tecniche di tutti gli strumentisti, che trovo preparati ed abbastanza bravi. Il pezzo è esclusivamente strumentale e spazia un po' dall'hard'n'roll all'heavy dei primi anni ottanta / fine settanta. Conclude l'ep 'Rock'n'Roll Dirty Dream' dove riff stradaioli compongono momenti che farebbero pensare ad un mix di Motley Crue, Punk settantiano e qualche trovata rubata agli Ac/Dc, frullate tutte insieme con buon gusto. Nella seconda metà del pezzo è presente un assolo di batteria, che mette sì in mostra la bravura del batterista, seppur nulla di particolarmente esaltante, ma che personalmente avrei evitato in un cd di debutto. Ma ognuno è libero di fare le proprie scelte, ci mancherebbe! Subito dopo la band riparte con adrenalina per concludere poco dopo. 
Il cantante ha quella vena un po' sgraziata che si adatta ad alcune idee proposte e riesce a muoversi dignitosamente per tutta la durata del cd. Un lavoro che sicuramente risulta essere un biglietto da visita valido per la band, certo, come detto in apertura c'è da sistemare la resa audio, che non permette di usufruire appieno dell'ascolto. Sicuramente una band che ha delle qualità ed un suo potenziale a cui auguro di continuare il cammino intrapreso nel migliore dei modi; ma dovrà sistemarsi un po' in modo da dirigersi nella giusta direzione. 
Se così faranno nutro buone prospettive sia per loro che per noi ascoltatori di ritrovarci in futuro un buon cd degli Heartless!