SOUNDUST - Savage Mantra



Soundust - Savage Mantra (2010, Alkemist Fanatix Europe)

Da Teramo, tramite Alkemist Fanatix Europe, arrivano i Soundust. Regalandoci una scarica di adrenalinico Hard'n'Roll diretto, genuino e spumeggiante! Il loro album 'Savage Mantra' (dello scorso 2010) riesce a travolgere senza via di scampo, con dieci tracce che poco hanno da invidiare ad altre band simili!
Certo il lavoro non manca di qualche piccola pecca, ma lo si ascolta con vero piacere. Irresistibile la title track a cui viene affidata l'apertura delle danze. Riff che vi avvolgeranno con vorticose melodie festaiole, e che vi faranno sobbalzare il culo dalla sedia! Le influenze sono prese un po' da tutto il panorama rock mondiale, partendo dai Guns'n'Roses per arrivare a situazioni Zeppelin-iane, passando per i Motley Crue, Ac/Dc e compagnia bella!
'Straight To The Core' ha un refrain di base che per alcuni aspetti porterebbe alla mente i Journey, ma subito incalzano riff arroganti e cazzutissimi. Si ritrovano anche aloni sulla scia dei Kiss in tutto ciò. La song si accosta bene ad un viaggio in Harley Davidson, per rendervi l'idea. Non sparato ad alta velocità come il pezzo precedente, ma ugualmente energico. La voce acuta e strafottente del frontman non fa che aumentare una situazione con piacere dell'ascolto, già gradevole di suo. Seppur manchi forse quel qualcosa in più che possa far leggermente più presa all'ascoltatore di quella che già fa.
Segue 'Soul Reaper' dove una ritmica chitarristica inizia quella che sarà, appunto la melodia portante del pezzo. Situazioni dove sembrerebbe di trovarsi al cospetto di una miscela di Ac/Dc e Guns'n'Roses e qualche velatura a la Skid Row, lasciando anche spazio a melodie Hard Rock d'annata, specialmente verso il finale. Pezzo antemico e piacevolissimo.
'Blood On Blood' ha un certa forte influenza Kiss-iana accompagnata da melodie che che fanno chiarissimo riferimento al più classico AOR. Buono il lavoro delle due asce che riescono a mantenersi per tutta la durata dell'album, sorrette da una base ritmica impeccabile, seppur nulla di originale. Sarà una mia impressione, ma in certi momenti la voce mi fa venire in mente un Paul Stanley un po' acerbo, poichè si palesa qualche difficoltà del vocalist quando si arriva a dover intonare note alte.
'Twist Of Fate' segue sulla stessa identica strada, senza mai far calare l'attenzione, e rimango fissato che alla band i Kiss piacciano da morire, non solo loro, ma forse in particolar modo loro! Il pezzo risulta un po' più articolato, grazie anche ad alcuni piccoli momenti di controtempo ben tenuti, mostrando un drummer all'altezza della situazione. I pezzi fondamentalmente sono semplici, come detto prima, diretti ed accattivanti. Vanno direttamente al sodo senza girare in torno a niente. Piccolo momento soft all'interno del pezzo dove si mostra anche una certa vena "romantica / malinconica" del combo nostrano. Forse facendo entrare anche qualche trovata vagamente southern (e dico vagamente!) per poi aprirsi a situazioni più pop, in stile con i primi Nickelback.
'Let Me Go' è aperta dal basso in solitaria, dove subito dopo si aggiunge la batteria. Qualche istante di bassa tensione dove si preparano situazioni come sopra. Alla fine il lavoro è abbastanza omogeneo, ma non troppo. Su questo pezzo l'influenza dei Guns'n'Roses è molto palese, con qualche spruzzata di Black Label Society. In tutto ciò, ci tengo a precisare che comunque la band riesce ad avere un minimo di personalità, seppur non ha nulla che la faccia risaltare da altre band simili. Non lo dico in segno di disprezzo eh! A me l'album è piaciuto e l'ho ascoltato più volte con vero piacere. Volete fare una festa molto movimentata? Bene, allora procuratevi anche questo cd!
'Roll The Dice' conserva in se' forti venature hard rock a metà tra i settanta e gli ottanta, con una chitarra che dà il meglio di se. La passione è quella che trasuda in modo vistoso da questo album e la cosa non può che farmi piacere. Momento più cupo con la successiva 'Devilish', dove situazioni atmosferiche e leggermente sinistre pervadono il sistema uditivo in attesa dell'attacco della band che si muove in situazioni più ragionate e molto avvincenti dove, ancora una volta, esce fuori un certo spirito Zakk Wilde-iano. Una miscela di rock rimodernato nella resa sonora, pur mantenendo una struttura ed una melodia classica. Qui ho apprezzato ancor di più la performance del frontman. L'assolo è il più riuscito in tutto il lavoro, senza ovviamente svalutare gli altri, ma qui si ha più ispirazione e carica "distruttiva".
'Tears Of Rain', come prevedibile già dal titolo, è una ballad. Di quelle veramente sentite e magistralmente interpretate, che si apre nell'avanzare a situazioni un po' più movimentate, seppur si mantenga sempre in situazioni soft, per quanto energiche. Un ottimo lavoro! Conclude l'album 'The Microphone's Suicide', un buon pezzo hard rock movimentato e a dir poco vincente. Uno degli episodi migliori di tutto l'album oltre l'open track e la ballad di cui pocanzi parlai.
Arrivando al conto, un album che farà sicuramente piacere agli amanti della musica Hard'n'Roll! Energia, passione, allegria ed in qualche momento un punta di malinconia oltre che bravissimi musicisti, questo sono i Soundust. Promossi senza ombra di dubbio, ma qualcosa va' leggermente rivista!