Your Tomorrow Alone - Ordinary Lives (2012, My Kingdom Music)
Inizierei dicendo che il Gothic è tra quei generi che mi annoiano a morte, però ci sono eccezioni nella vita che ti fanno vedere le cose con una prospettiva diversa, se fatte bene. Detto questo, oggi vi parlo dell'album di debutto dei salernitani Your Tomorrow Alone, band Gothic / Doom / Progressive formatasi nella primavera del 2009 dall'incontro del vocalist Eugenio Mucio con il chitarrista Marco Priore. Dopo il demo risalente al 2010, si ripresentano al pubblico con il loro primo album intitolato 'Ordinary Lives', uscito pochi giorni fa sotto l'ala protettrice della My Kingdom Music e registrato nei Sonic Temple Studios con l'aiuto del produttore Fabio Calluori (Heimdall e Nude). Ma vediamo da vicino il prodotto.
Si parte con 'Reinassance', dove subito si presentano all'ascoltatore melodie gotiche ben strutturate, dove fanno capolino alcune influenze provenienti dai mostri sacri del genere, ossia i My Dying Bride ed i Paradise Lost su tutti. Riff avvolgenti che sfornano vortici melodiosi accattivanti con risvolti melanconici. Il growl è potente e giostra il suo spazio intorno alla voce pulita, quest'ultima dal flavour molto dark. I termini che si addicono alla situazione sono malinconia e grigiore, permeati da una notevole bravura da parte dei musicisti.
Si passa a 'Praise For Nothing', dove batteria e basso introducono il pezzo che subito lascia spazio a riff chitarristici ed a un pianoforte in un crescendo emozionale e cupo. La voce pulita si innalza con carisma ed una punta di validissima teatralità. Da situazioni soft si passa a momenti induriti sia dai riff che iniziano ad intrecciarsi creando un tappeto sonoro non indifferente, sia per l'introduzione del possente growl. Come il genere vuole, sono presenti momenti alternati tra rallentamenti tristi ed uggiosi ed esplosioni di disperata malvagità. Dopo uno stacchetto la band prende tempi vagamente cavalcanti che rendono antemico il pezzo per poi concludersi con un rapido rallentamento.
'The Essence Of Gloom' ha un'introduzione molto mistica con una forte vena progressiva, dove una morbida melodia accompagna la clean vocal, che vi accompagnerà fino al potente attacco sonoro dove il growl prende padronanza e detta legge. Piacevolmente articolata la batteria, che va a far parte di un'ottima base ritmica. E mentre le chitarre prendono il sopravvento il vocalist inizia a cantare in italiano, regalando una parte di testo davvero ben scritta ed emozionante. Sono presenti rallentamenti progressivi e atmosferici, dove tutti i musicisti dispongono del proprio spazio, senza coprirsi, forti di una produzione all'altezza, ma non ne dubitavo, visto il produttore. Una produzione davvero ottima, con suoni pulitissimi, ma non per questo plastificati. E dopo la parte finale del pezzo dove un violino rende ancora più gotica una situazione già malinconica e triste di suo, si arriva alla successiva 'Guilty'.
Un pezzo armonioso, il più melodico del lotto, dove però a tratti io avrei modificato qualcosa per renderlo un po' personale. Certo, è innegabile che oggi giorno è davvero difficile creare novità, ma in certi frangenti la band risulta essere un po' piatta per quel che riguarda le idee. Si arriva alla possente 'Bursting Hope', con le due voci all'unisono in apertura, mentre melodie ed arpeggi mi hanno portato una certa serenità di ascolto. Un pezzo doomeggiante per molti aspetti influenzato dalla band di Mr.Stainthorpe. Con risvolti che donano una loro epicità che sicuramente vi spingeranno a premere il tasto repeat sul lettore. Durante tutto l'album sono costantemente presenti atmosfere avvolgenti che donano qualche brivido. Certo non aspettatevi, come detto prima, innovazioni, seppur la band cerca in tutti i modi di mantenere le dovute distanze da ogni forma di plagio, ma il genere è quello, le influenze sono quelle descritte, con un occhio di riguardo per i Paradise Lost ed a tratti qualche richiamo agli Anathema e compagnia malinconica.
'Far From The Sight' sin dall'inizio mi ha dato per alcuni aspetti una sensazione di già sentito. All'inizio troviamo melodie tanto care ai Teathres Des Vampire di 'Nightbreed Of Macabria', subito dopo miscelate a trovate progressive infilate all'interno di maestose incazzature gotiche governate dal cantato growl, che si stempera, in aggressività, con le ottime e melodiose clean vocals dal flavour dark wave. Un pezzo davvero avvincente, seppur ad alternanza si trovano molte cose sentite e risentite. Ci dirigiamo verso la parte finale con 'One Last Breath', dove sinth e pianoforte ci accompagnano in quello che è il pezzo più piatto dell'album. Seguendo la stessa linea compositiva del resto del lavoro, ma dove sembra che vengano messe un pò da parte la voglia di fare, seguendo semplicemente una linea cominciata con l'open track. Certo, farà felici gli amanti del genere, come gli altri pezzi del resto, ma senza quel mordente che servirebbe.
'Agony (Praeludium)' ha un'inizio guidato da chitarre acustiche che scandendo la metrica accompagnano la keyboard creando melodie davvero ben fatte, al di sopra delle quali la voce pulita canta in modo molto sentito ed intimo. Una sorta di svolta da tutto quello proposto sino ad ora, seppur atmosfere un po' astratte e melodie ben proposte siano costantemente presenti. Magnificamente inseriti gli archi, che rendono sinfonico il tutto. Un pezzo dal facilissimo approccio e dal piacevole ascolto, dove la scuola dark si fa ben sentire.
Conclude questo viaggio oscuro 'In Silence', dove alcuni passi lasciano subito l'attacco ad una situazione plumbea e pulita, che insieme al pezzo precedente riesce a crearsi un suo spazio all'interno di tutto il lavoro. Anche qui, il cantato pulito regala un poetico testo in italiano. Ma a differenza del citato pezzo precedente, qui troviamo anche la partecipazione del cantato in growl, con in fondo ottime basi di violino. Poco dopo metà pezzo vi è uno stacco dal quale la band riparte con epicità. Assolutamente uno dei pezzi che ho preferito.
Tirando le conclusioni un lavoro che di certo verrà accolto molto positivamente dagli amanti del Gothic più doomeggiante, ed i musicisti meritano per le loro ottime capacità tecnico-esecutive. Per quel che riguarda le composizioni, mi ripeterò nuovamente, non attendetevi nulla di realmente innovativo. Certo la band cerca in tutti i modi di personalizzarsi, ma avviene di rado, seppur i pezzi si ascoltino con piacere. Ma da non trascurare una cosa che a mio avviso ha una sua grande importanza, ovvero la grande attitudine e la passione che i nostri oscuri connazionali riescono a far trasparire tramite la loro musica, una delle qualità che potrebbero sembrare ovvie per ogni band, ma vi assicuro che così non è.