LA STRANGE - Queen Of Disguise



La Strange - Queen Of Disguise (2011, All Out Music)

La Strange (Angela Castellani), è una cantante notevole proveniente da Mantova che, dopo aver regalato le sue qualità ad alcune cover band, propone nel 2011 il proprio album di debutto intitolato 'Queen Of Disguise'
Apre il lavoro 'Control', un pezzo dal ritornello coinvolgente. Un rock molto radiofonico, che per alcune trovate mi ha fatto pensare ad alcuni momenti di Depeche Mode-iana memoria, con un ritornello accattivante e melodie dal piacevole ascolto.
'I'm Addicted to Some Thoughts' segue con la stessa vena stilistica, con qualche riff un po' più rock e l'onnipresente passione per una certa melodia, commerciale, ma capace di attrarre anche i rockers. Un pezzo che si infilerebbe tranquillamente in una video rotation di Mtv, per intenderci. Oltretutto nell'album in generale non ci sono pezzi non orecchiabili, capaci di farsi piacere ed a volte ammaliare l'ascoltatore con qualche filo armonico un po' "sinistro", o qualche filo di aggressività malinconica, come in 'Enjoy All Your Eyes'.
Ottima la ballad 'Far Away', molto struggente e dolce nello stesso tempo, ma non smielata o da diabete cronico eh! A questo punto un plauso va fatto indubbiamente alle doti vocali della cantante, capace di adattarsi ad ogni situazione proposta, con grande ispirazione, bravura e buon gusto. Una voce che sa esprimersi sia in maniera graziata e soft, che in modalità un po' più aggressive.
Durante l'ascolto di questo 'Queen Of Disguise', è facile trovarsi davanti alcune inflessioni di matrice gothic, miscelate alla perfezione con gli stili prima citati. Ma c'è anche da dire che per alcuni aspetti, le composizioni musicali non vanno oltre il semplice accompagnamento al cantato, o per meglio spiegarmi, non ci si ritrova a sentire momenti dove riescono ad emergere gli strumentisti in particolar modo, come ad esempio qualche assolo (seppur qualcuno ci sia), qualche "gioco" di batteria, o un basso che magari provi a" variare" durante il pezzo per riuscire a spiccare un pochino. Diciamo in una parola sola, un suono più articolato! Dunque la parte musicale, seppur resti ben fatta e composta, risulta essere semplicemente una base per la vocalist, senza alcun momento di particolare interesse.
A metà albun troviamo una cover di 'Give in to Me', del compianto Michael Jackson, ben proposta e personalizzata con il suono di La Strange, una cover veramente ben fatta! Morbide sonorità, con un refrain avvolgente e romantico in 'The Perfect Husband', dove vi è anche un lieve alone oscuro, per passare a 'In The Silence'. Una situazione sonora sempre soft, anche se nel ritornello si ha una piccola ascesa energica, per poi ritornare ai passi iniziali. Il lavoro, ripeto, è ben fatto, ma è dall'ascolto un po' troppo lineare, anche se non vi peserà affatto utilizzare questi pezzi come accompagnamento della giornata. Ottima la sognante 'Keep Goin' On' che unisce alla melodia alcune parti più "incazzatine", creando soluzioni che vanno dal pop rock al gothic rock.
Ci si avvicina alla chiusura con la title track, 'Queen Of Disguise', dalla quale è stato tratto anche il bel video, visionabile sul sito dell'artista. Un pezzo con un flavour vagamente aggressivo, dove la voce di La Strange assume, per alcuni aspetti, alcune velature sensuali, certo questo lo si ritrova anche in altre parti dell'album, ma qua ha una velatura più presente. In alcuni momenti mi è venuta in mente la Scabbia (Cristina, e non la malattia. Ahahah. Scusatemi!), seppur questa "apparizione" sia da prendere con le pinze, e ritrovandoci a livelli superiori, per quel che penso io.
Conclude il disco 'You Finally Knocked Me Down', aperto dalle keyboards di fondo, dove parte il cantato ispirato ed accompagnato dal pianoforte. Un momento emozionale ed gradevolissimo! In esso ritroviamo anche un bell'assolo di chitarra, che seppur sia da manuale, arricchisce una song già bella di suo. Certo per molti aspetti, se siete amanti delle ballads, come il sottoscritto, troverete bei ascolti. Arrivando al conto, un album che si ascolta molto facilmente, senza alcun particolare che lo faccia risaltare, ma non per questo inutile e piatto. Certo, avrei cercato di far risaltare un po' di più la parte strumentale, ma comunque resterete piacevolmente ammaliati dalle doti vocali di La Strange, ottima ed ispirata cantante. Un album a cui vale la pena dare un'ascolto, ma non attendetevi chissà che!