GRIM - Masturbating Zombie



Grim - 'Masturbating Zombie' (2011, Necrotorture)

I Grim sono un trio formatosi nella primavera del 2008 da un’idea del cantante chitarrista Alex Grim. Nello stesso anno il nostro recluta due amici per completare la formazione, quali, Grave Rob al basso e Mark Mastiff dietro le pelli. Le tematiche toccate dalla band sono fortemente ispirate dai b-movie horror, passione che unisce, tra l’altro, tutti e tre i membri. Dopo un primo album del 2009, che gli permise un contratto con la Necrotorture Agency (tutt’ora attivo), i nostri si sono ripresentati sul mercato con un secondo disco, che oggi prenderò in esame, intitolato sarcasticamente ‘Masturbating Zombie’. Il lavoro ha delle tematiche dedite allo humor nero ed una forte dose di hard’n’heavy/hard’n’roll, ma scrutiamo nel dettaglio questo prodotto...
Partendo dall’art work, c’è da dire che i nostri hanno “disturbato” il disegnatore/colorista Oscar Celestini, per realizzare un prodotto davvero ottimo e molto zomby-style. Da annoverare un'illustrazione nel booklet che vede i musicisti raffigurati in veste di Zombie, appunto, contornati da vari personaggi che vanno da IT (il clown), passando da Dracula, Freddy Krueger fino ai Gremlins e personaggi horrorifici vari. Il tutto in un’ottimo confezionamento in digipack.
Volgendo l’attenzione al contenuto musicale...
Dopo un intro di organo contornato da lamenti femminili in ‘Nightmare Castle’, momento degno dei migliori film horror, la band parte con energia collegandosi a ‘My Black Widow’. Sonorità dove si riscontrano inconfondibilmente influenze dagli Hardcore Superstar, molto marcate anche dalla somiglianza dei due vocalist, seppur non siamo davanti ad alcun plagio o scopiazzamento, che sia chiaro. Oltre che a situazioni degne dei migliori Misfits. Il pezzo avvolge ed è ruffianissimo, da attrarre a se l’ascoltatore. Melodie pompose, riff ben proposti ed una base ritmica accattivante, con gli immancabili cori del caso, che vi istigheranno a cantare dietro la band.
Segue ‘Society’, con un’aproccio più hard, dove si arrriva a situazioni heavy contemporaneamente cattive e melodiche. Uno dei punti cardine dell’album, per quel che mi riguarda, dove tutto sembra essere al posto giusto, ogni musicista palesa la propria bravura e tutta la band insieme mostra una grandissima attitudine al genere. Ottima anche ‘Venomous’ dove si trovano alcune forti influenze che rimandano alla band di Zakk Wylde, soprattutto per quel che riguarda il lato chitarristico, con riff vorticosi e note urlanti come il biondo barbuto ci ha abituati. L’assolo, risulta ispirato ed il ritornello vi assicuro che vi si stamperà in testa già dal primo ascolto. Una perfetta miscela tra hard rock, heavy metal e risvolti punk rock.
Cadenzata partenza con ‘Premature Burial’ dove è possibile anche godere del buon drumming, oltre che dei già citati riff accattivanti e cattivi, come la band propone in ogni pezzo oltretutto. Nulla viene detto di realmente innovativo per quel che riguarda certe situaizoni horrorificamente musicali, ma quello che i Grim propongono, viene proposto molto bene. Un certo alone thrasheggiante si pone in primo piano per tutto il pezzo, che fa venire in mente i Metallica (quando erano i Metallica).
‘Cutting’, molto più hard rock, continua il discorso, seguita dalla massiccia ‘Breathless’, contenente un approccio pesantemente thrash, un pezzo che vi farà agitare i capelli come dei pazzi.  Una doppia cassa che a tratti mantiene la carica, mentre la chitarra spara riff aperti a melodie interessanti. Anche quà non manca un bell’assolo ben inserito e proposto. Un pezzo composto a metà tra thrash, punk rock e hard rock, questi miscelati con cognizione di causa e con gran gusto.
Le canzoni, comunque, sottolineo che sono molto semplici per quel che riguarda la composizione, ma molto dirette e d’impatto, senza annoiare mai chi ne usufruisce, anzi, risultando molto attraenti e spesso ammiccanti. Si alleggerisce lievemente la proposta con ‘Painful’, per proseguire con ‘Inferno’, questa aperta da una chitarra pulita molto soffusa ed un cantato soft, che subito però, lasciano spazio ad una partenza dal sapore heavy, con una grancassa galoppante e riff che faranno breccia in chi ascolta. Il pezzo ha le qualità per essere inserito in una hit rotation, dall’ascolto piacevolissimo, dal ritornello davvero attraente e linee vocali ben impostate (come anche nel resto dei lavori).
Piccolo frangente dove dal fondo si odono alcuni lamenti femminili in lontananza, per poi lasciare briglie sciolte ad un assolo azzeccatissimo. ‘It’s Better To Be Buried’ è più cattiva, con una partenza molto oscura, dove chitarra e basso vi si sbatteranno in faccia senza timore, per poi ritrovarsi in una situazione uguale a quanto fatto fin’ora.
‘The Dead Are After Me’, ha una ritmica presa direttamente dai nordici Hardcore Superstar, già menzionati nelle righe precedenti, dove la batteria si articola un po' di più, accompagnando, insieme al basso, chitarre roboanti e melodie davvero ottimamente riuscite. A concludere l’esilarante ‘Beverly Hells’, dal piglio estremamente punk’n’roll, dove la band lascia l’ascoltatore con una rinnovata grinta e tanta voglia di far casino e divertirsi.
In conclusione, un’album che si ascolta con vero piacere, che non annoia neanche per un’istante, proposto da una band che sa il fatto suo, proponendo musica genuina con grande attitudine e stile. Volendo, cugini dei Misfits. Certo, come ho già detto, nulla di nuovo, ma se volete passare una giornata oscuramente allegra ed avere una buona base sonora per una festa rockeggiante, magari ad halloween, dovreste procurarvi questo cd!