In Case Of Carnage - 'Medication Time' (2012, autoprodotto)
Gli In Case Of Carnage sono un sestetto che vede luce nel 2009 in quel di Roma. Nello scorso 2011 la band si stabilizza come formazione ed inizia a costruire i propri pezzi, che oggi vengono proposti tramite questo loro Ep d’esordio 'Medication Time'.
Già dall’opener, 'Endorphin Rush', il lavoro si presenta con una buona produzione, capace di mettere in linea tutti i volumi, risultando gradevolissima. La proposta dei nostri è un death metal tecnico e dal sound fresco e moderno. Una commistione di velocissimi blast beat e momenti più cadenzati, ma non per questo meno pesanti. Ottimi gli intrecci di riff e la convivenza delle due voci, lo scream di HELLeonore, tagliente e ruvido, ed il growl di Paolo, possente e profondo.
'Horryfing' parte più sparata, travolgendo l’ascoltatore in un turbine sonoro violento e ben impostato. La base ritmica martella alla grande, senza mai un passo falso e mostrandosi ottimamente coordinata. La band non si fa mancare alcuni contro tempi, piccole cavalcate infernali e vortici chitarristici monolitici.
I pezzi sono abbastanza articolati, non seguendo costantemente la stessa idea, cosa che farebbe risultare noioso il tutto, rischiando di rendere l’Ep stantio, variando spesso con alcuni tecnicismi e cambi di ritmica vincenti e ben congeniali. Nella successiva 'Shrift' si parte con alcune stoppate che lasciano subito spazio ad una violenza a propulsione davvero cattiva e cazzuta. Ben inserito all’interno della song, un’intermezzo soft dove si arriva ad un flavour fusion.
Poco dopo tempi cavalcanti dove le due voci vi annienteranno per la violenza perpetrata. E ci tengo a sottolineare, a tal proposito, la grande ispirazione ed attitudine palesata dai cantanti, oltre che dai musicisti. Tutti e sei i componenti della band sono capaci e di un certo spessore, cosa veramente eccellente. Si arriva alla conclusione del pezzo attraverso mitragliate sanguinolente e piccoli sprazzi di finta calma, giusto per permettere all’ascoltatore di riprender fiato.
Termina il lavoro la quarta ed ultima traccia di questo massacrante Ep 'Two Sides Of A Man', dove una base ritmica trita sassi non conosce pause, con chitarre a ruggenti e le due voci che creano una certa forma di dialogo ottimamente riuscito. Durante il tutto, alcune scale portate all’esasperazione dalla sei corde che sembra a tratti impazzita. Un pezzo di una violenza paurosa, fermo restando che non parliamo di violenza fine a se stessa, poiché ogni singola parte di questo cd è ben ragionato e composta con cognizione di causa. Inaspettate alcune aperture, durante il pezzo, dal sapore fortemente jazz. Cosa che vi spiazzerà, positivamente parlando, ovviamente.
Arrivando al conto, una band che si mostra davvero in ottima forma, che sa quello che fa, e lo fa benissimo. Vi suggeriamo caldamente di procurarvi questo Ep e tenere d’occhio la band… se i nostri continuano i loro passi, per come hanno iniziato, ne vedremo delle belle davvero!