Lemmy Kilmister / Janiss Garza - 'La Sottile Linea Bianca' (2004, Baldini Castldi Dalai)
Nel 2003 Lemmy Kilmister (Motorhead) presenta la propria autobiografia, scritta a quattro mani con la redattrice musicale Janiss Garza. Il libro è uscito in Italia l’anno successivo, nel 2004, riscuotendo un’enorme successo tra i fans dei Motorhead.
Lemmy, si racconta mettendosi a nudo, dalla sua giovanissima età sino ai primi anni del nuovo millennio, passando da aneddoti esilaranti a momenti tristi, passando per varie divagazioni durante il racconto, cosa che avviene frequentemente e rende ancor più genuino il contenuto.
Parla di situazioni al limite della decenza con estrema tranquillità e naturalezza, a volte quasi spiazzante; il tutto narrato in prima persona e con tono decisamente amichevole e per certi aspetti "saggio", facendo riscontrare nel lettore una persona lungi dall'essere un'alcolizzato fuori di testa fine a se stesso, bensì una persona anche rispettosa verso l’altrui individuo, soprattutto verso il gentil sesso, un’amante dell’educazione e dai modi fondamentalmente cordiali. Anche se ci sono alcuni aspetti che potranno essere molto discutibili per i più, ma per lui è tutto normale, anche quando commette qualche cazzata stratosferica.
La sua vita, com'è intuibile in fondo, si è basata (e si basa) su quattro punti fondamentali; Droghe, Alcol, Sesso e soprattutto Musica… buona musica! Lungo tutto il libro emerge la sua grandissima passione per la musica e la sua predilezione per la vita on the road. Un personaggio che preferisce vivere tra palchi e strade, piuttosto che starsene comodamente seduto in poltrona con una famiglia attorno. Ma lui è così, gli sta bene ed è quello che vuole!
Tra i vari aneddoti non mancheranno tanti momenti esilaranti, come citato prima, in cui faranno la loro parte tutti i vari musicisti che sono passati nella band (e che ne fanno ancora parte), molti nomi noti; Jimi Hendrix (per il quale fu roadie), Lita Ford, Ozzy Osbourne, Dave Mustaine, John Lord, Dee Snider e molti altri, svelando anche alcuni particolari curiosi e simpatici. Il racconto ha una sua accuratezza e viene reso avvincente dalla narrazione molto personale: Lemmy parla non come una rockstar verso i propri fans, bensì come uno zio che racconta ai suoi nipotini tutte le sue avventure rock'n'roll, inserendo un filo di autocelebrazione che ci sta tutto, il suo immancabile humor inglese qua e là ed una tangibile sincerità. Un racconto crudo e schietto, senza falsi moralismi e senza remore.
Si parte dal suo primo approccio alla musica, attraversando i suoi vari periodi con varie band, fino ad arrivare a quello che è oggi. Un uomo che si è creato da se, partendo da una base di umiltà (musicalmente parlando). Una dimostrazione di quanto il personaggio creda veramente in quello che ha fatto e che fa tutt’ora, risultando davvero cosciente (anche quando non lo era) di ogni sua azione. Per esempio, trovando normale attivare una pompa anti incendio all’interno di uno studio di registrazione per averlo fatto attendere troppo tempo, tra le altre cose…
Molta gente si riempe la bocca con la famosa ideologia "Sex, Drugs and Rock'n'Roll, Yeah!", ma vi assicuro che Lemmy ha vissuto questo "trittico ideale" letteralmente e sotto tutti i punti di vista! Non mancheranno durante la lettura anche alcuni particolari hot, aneddoti totalmente schizoidi ed altre storielle al limite della sanità mentale. Ovviamente storie che normali ragazzi pensano come miti e leggende, ma nella realtà vissute veramente da Mr. Kilmister & company.
Ma alla fine… Lemmy non è forse una leggenda vivente? Un mito? Un idolo a livello planetario?
A me la lettura ha preso parecchio, lasciandomi totalmente soddisfatto e facendomi anche divertire tantissimo, cosa che, sono certo, accadrà anche a voi, se leggerete questo libro. A mio avviso, un testo immancabile nella libreria di ogni amante del rock, e soprattutto di ogni fan di Lemmy e dei suoi fenomenali Motorhead!
Concludo dicendo… Lemmy rulez!