Motorhead - The World Is Yours (2011, EMI Music)
Cosa c’è che possa dire dei Motorhead che ancora non è stato detto? Probabilmente nulla. Rischierei di cadere in luoghi comuni e ripetitività. Questo ‘The World Is Your’ è uscito nel mercato lo scorso 2011 per la Emi Music, ad oggi il loro ultimo album in studio (ed il ventesimo della loro carriera). Una band che ad oggi vanta trentasette anni di attività, con pochissimi “cali di tensione”, che ha sempre riscontrato tantissimo apprezzamento da ogni parte del pianeta!
Potrei semplicemente dire, <Signori e Signore ecco un album dei Motorhead!>, e basterebbe a far capire come sia il prodotto, ma vogliamo entrare un pò nel dettaglio, seppur la band non ha mai preteso di proporre “spostamenti” di genere, restando coerentemente ed appassionatamente ferma sulla propria strada, quella del Rock’n’Roll.
Anche se la stessa sia da annoverare tra le radici di certo thrash/speed metal, sia per la ruvidezza proposta negli anni, sia per altre cose che immagino sappiate già e che ripeterei per l’ennesima volta.
Apertura affidata a ‘Born To Lose’, classicissimo titolo motorhead-iano. Un pezzo affascinante, dove la band si mostra sin da subito in ottima forma (c’erano dubbi?). Perfetta la batteria martellante di Mikkey Dee, che dona una certa ritmica avvincente, con al suo fianco il basso minimale e possente (e sporco) di Lemmy. La canzone è roboante, dove si alternano momenti di ruvidezza, con altri medesimi più pacati e gustosi. Grandiosi anche i riff di Phil, che maneggia sempre con profonda convinzione ed attitudine la sua sporca e grezza sei corde.
Travolgente come un ciclone arriva ‘I Know How To Die’, che vi farà saltare in aria e creerà un area libera per un potente headbanging. Cazzo, i Motorhead sono sempre loro! Cattivi, accelerati al massimo, volumi a palla, ma quasi sempre un certo retrogusto, per quanto riguarda i riff soprattutto, dal sapore rimembrante certe soluzioni blueseggianti. Ovviamente soluzioni sporcate a loro modo, ma pur sempre blueseggianti.
Nello stesso modo prosegue la festa sonora ‘Get Back In Line’ dal sapore vagamente “surf”, in certi frangenti. I Motorhead, ormai hanno un loro marchio sonoro di fabbrica, anche grazie alle parti vocali di Lemmy, a mio avviso il dio indiscusso del rock’n’roll! Si potrebbe riconoscere un loro pezzo tra migliaia di altri, senza alcun timore!
‘Devils In My Hand’, contiene riff antemici ed un ritornello che si farà ben ricordare. Per Lemmy sembra che il tempo si sia fermato a dieci anni fa, tanto è “perfetta” la sua performance. Ha ancora il suo chàrme, la sua ruvidezza e quell’aria sgraziata che tanto attrae i suoi “seguaci”.
Si passa a ‘Rock’n’Roll Music’ di cui vi invito a basarvi sul titolo. Un pezzo di classico rock’n’roll, con un certo gusto settantiano che fa venire in mente alcune stesse soluzioni adottate dagli Ac/Dc (altri capisaldi della scena mondiale). Accattivanti riff su ‘Waiting For The Snake’, dalla velocità contenuta, ma non per questo meno potente.
Momento “oscuro” con ‘Brotherhood Of Man’, una song caratterizzata da un’incattivimento sonoro; non come velocità, ma come pesantezza di riff e cupezza nella performance vocale, con tempi fondamentalmente cadenzati ma possenti e massicci. Un sound corposo che sentirete pressare sulla vostra testa. Un condimento un po' diverso dal resto delle song presenti, con un certo flavour heavy. Notevole e dall’ascolto piacevole. Attacco heavy in ‘Outlaw’, dove la band si rimette però, subito su i passi precedentemente avanzati, riprendendo il loro classico sound.
Più si ascolta questo album e più c’è da rimanere fermi sul fatto che la band non invecchia da nessun punto di vista, nonostante gli anni passino. Per loro il tempo è fermo e non passa in alcun modo, roba che solo agli Dei succede!
Accelerata con ‘I Know What You Need’, dove la band riesce a dare una bella botta all’ascoltatore, come usualmente preferisce fare. Un pezzo, anch’esso, immediato, ruvido e “Motorhead”.
Chiude il lavoro ‘Bye Bye Bitch Bye Bye’, e credevate che non uscisse fuori un titolo simile da Lemmy e company???
La song è un concentrato “letale” di puro rock’n’roll, nulla di più, nulla di meno. Un pezzo che farà breccia nei vostri lerci ed alcolici cuori di rockers. Ed attenti quando agitate la testa, se sarete seduti alla scrivania, come me adesso, rischierete di dare una capocciata al monitor del pc!
Il sound è sempre il loro classico sound; minimale, ruvido da far schifo, ma sotto un buon lavoro dietro il mixer. Quindi sapete anche in questo cosa aspettarvi.
In conclusione, un album dei Motorhead, un altro lavoro che si mantiene ad alti livelli e che ogni amante del rock’n’roll deve procurarsi tranquillamente a scatola chiusa. Si, ne convengo con voi che i Motorhead non fanno alcuna innovazione, ma sono i Motorhead così come sono, prendere o lasciare… ed io non li lascerò MAI!