Siege - Battle For The Skull Of Steel (2012, Autoprodotto)
Ecco arrivare da Milano i Siege. La band è attiva dallo scorso Novembre, quindi recentissima, nata dall'incontro di tre musicisti, tramite alcuni progetti musicali precedenti non approdati a nulla.
Tra le note che la band ha mandato insieme al lavoro, mi ha fatto piacere leggere; “Speriamo che il lavoro sia per voi coinvolgente ascoltarlo, come lo è stato per noi registrarlo”, una frase semplice, forse scontata, ma che fa intravedere quanto i ragazzi tengano alla loro musica e quanto la sentano. Dunque parliamo di questo loro primo lavoro di cinque tracce intitolato 'Battle For The Skull Of Steel'. Partendo dall'art work, immaginavo di trovarmi davanti la solita band fotocopia dei Cannibal Corpse, in un certo senso e vedendolo voi stessi, credo ne conveniate con me. Certo un lavoro grafico semplice e vagamente dal sapore fumettistico. Non dico faccia cagare, ma non mi dice molto, che nessuno me ne voglia. Invece vediamo il contenuto del cd.
Apre il lavoro l'intro 'Forging The Skull', dove ci si ritrova in situazioni dal flavour horrorificamente thriller, volendo una sorta di colonna sonora che ci si aspetterebbe da 'Resident Evil'.
Finito questo, la band parte di colpo con la prima song, 'After The Siege', una soluzione brutal death, con forti inflessioni che sfociano nel grind per certi aspetti e nel thrash per altri. La prima cosa che risalta è la qualità audio, ossia con un costante ronzio di fondo. In fase di registrazione non è stato dato il massimo, per quanto riguarda la qualità audio, anche se i volumi sono abbastanza livellati. Solo questa “sporcizia” che sembra soffocare un po' l'ascolto non facendo godere appieno.
A parte questo, il pezzo spacca il culo in maniera molto convincente, riuscendo a miscelare nello stile citato prima, certe soluzioni “blackose” ed alcuni risvolti thrash metal, sia per tempi che come rifframa. Certo, nulla di nuovo, figuriamoci, ma sicuramente musicisti che hanno una loro attitudine ed una grande passione musicale.
L'utilizzo delle percussioni (in questo pezzo) contiene un frangente un pò fastidioso, ma spiego subito cosa intendo; nella parte finale, durante l'assolo, ci sono istanti dove sembra che i tom ed il timpano siano sovra-registrati male durante i passaggi. Ovviamente, non voglio sminuire un pezzo ben fatto. Nei cinque minuti di durata, la band si muove da “cadenzate” thrash a sparate brutal death ed inserti black, come già detto, con naturale fluidità.
Segue 'Bloody Invasion', con chitarre pulite che si trasformeranno in granitici riff, non accelerati ma dalla cadenzatura monolitica. Una soluzione prettamente death. Presenti anche alcuni stacchetti che suddividono i momenti più accelerati e quelli più “tenuti a bada”. Ottima coordinazione di tutti i musicisti ed una voce che definire disperatamente rabbiosa. Con effetti, a volte, che giungono a certe soluzioni accostabili a certo brutal grind. Un pezzo che contiene momenti dall'aurea maledetta e certe aperture “ariose” nere come la pece. Inatteso lo spazio pulito e soft nella seconda metà della song, dove si riprendono le chitarre non distorte con una voce di fondo lamentosa, ma sempre oscura, momento dopo il quale la band attacca a manetta, donando una bella bastonata sonora all'ascoltatore.
Si arriva alla title track, che inizia con certi riff di matrice indubbiamente slayeriana, ma che si apriranno al classico stile adottato dalla band. Una commistione di death e thrash ben fatta. Credo che i pezzi presenti in questo cd, sarebbero risultati molto più piacevoli con un'adeguata registrazione, però.
I Siege, non si fanno mancare assoli elementari e classici per il genere, che comunque si inseriscono ottimamente nella proposta. Una band che adora il death / thrash metal e riesce ad esprimerlo fondamentalmente bene. Anche se nulla di mai sentito, ripeto per esser chiaro, o particolarmente eccezionale. 'The Age Of Darkness' parte con chitarre pulite e basi soffuse di sinth, creando una certa tensione, dove l'ascoltatore si aspetta una partenza di colpo, così come la band ama fare.
Ma ci si ritrova al cospetto di un'attacco dal sapore “Testament-oso”, parlo per i riff, che dura il tempo di far avanzare la band in tempi cadenzati. Ma il pezzo, ha qualcosa che non mi convince, lo trovo un po' mal composto, nel senso che non vedo una fluidità tra le varie parti che lo costruiscono. Ossia quelle cadenzate e quelle dove si passa a momenti ancor più estremi e ad alta velocità. Personalmente mi sono annoiato durante l'ascolto. Sia chiaro che la band cerca anche di ricercare qualche momento più "ragionato" per variare la situazione, ma a mio avviso, non ci riesce del tutto.
Si passa alla finale bonus track 'Try Me', che parte e finisce pesantissima, e si alterna tra cadenzamenti ed accelerate. Ottimi i giri di basso, ma purtroppo la produzione non ne fa godere.
Per i pezzi in se, credo ci siano da raffinare meglio le idee, poiché le trovo sì buone, però ancora da mettere meglio insieme. Ma alla fine, i Siege sono una giovane band ed ha tutto il tempo per poter crescere.
Sono certo che la band dal vivo spaccherà ed anche di brutto, ma ancora c'è strada da fare!