CONTROSIGILLO - Controsigillo



Controsigillo - Controsigillo (2012, Autoprodotto)

I Controsigillo sono una band piemontese attiva dal 1999, nata dall’unione di forze e passione da parte di Enrico Pulze e Simone Costadone; cantante il primo e chitarrista il secondo. Dopo aver completato la formazione i nostri danno alle stampe un demo intitolato ‘Chaos 3.9.1.’. Oggi, a distanza di ben otto anni, movimentazioni di line up ed aver passato del tempo ad evolvere e creare, la band si ripropone con questo omonimo album autoprodotto.
Ascoltando il nuovo lavoro dei Controsigillo ci si ritrova immersi in composizioni personali e costruite su trame variegate. Una cosa che mi viene difficile da fare è dare un’etichetta di genere a questi musicisti, cosa che si dovrebbe pur fare, per rendere almeno un’idea di cosa aspettarsi dal cd.
In questo caso ci troviamo al cospetto di una miscela sonora intricata con radici musicali appartenenti a varie correnti musicali. Volendo essere generico e non sminuire il potenziale di questo platter, dirò solamente che i Controsigillo suonano metal.
Un metal che unisce, evidentemente, il background musico-culturale di ogni singolo componente, portando all’attenzione dell’ascoltatore questo intreccio di varie influenze che si muovono nel cammino del lavoro, diviso in sette tracce più intro e una song registrata in sede live.
Un’intro chitarristicamente melodico, con un rullante marciante di fondo porta all’attacco dell’opener ‘Crop Circles’, dalle ritmiche thrash e riff taglienti. Ma i pezzi della band non restano fermi su una linea guida ben marcata, poichè vanno evolvendosi in svariate soluzioni. Di fatto, il pezzo, nel suo avanzare, si sposta in territori che toccano il crossover e certi frangenti dal gusto alternative metal.
Un connubio di metal classico e moderno, incastonato da momenti chitarristici davvero ben fatti.
Su tutto si staglia il cantato che si muove tra momenti effettati ed altri più naturali, dove si giunge a situazioni rabbiose e dirette. Alcuni spunti mi hanno portato in mente King Diamond, ma non solo per le tonalità vocali, bensì anche per le trovate musicali. La base ritmica risulta ben articolata, capace di sorreggere l’intero lavoro.
Un cantato malsano fa la sua apparizione in ‘Infected Oxygen’, supportato da riff corposi ed alcune tempistiche a tratti asimmetriche, con certi contro tempi ben coordinati. Il pezzo si muove su una base fondamentalmente thrashy, con aperture dal sapore progressivo. Ma come detto prima, non voglio limitare l’idea utilizzando etichettature che, per tutto il lavoro, risulterebbero un po' forzate.
La band ha molte idee e le propone tutte insieme, riuscendo ad amalgamarle discretamente bene, anche se in alcuni piccoli frangenti si ha l’impressione che forse la carne al fuoco sia troppa. Ma il risultato generale è più che positivo. Ogni singolo componente mostra la propria capacità, facendo riscontrare all’ascoltatore una band matura e validissima.
Certo, ad un primo ascolto ci si potrebbe ritrovare un po' spiazzati da questo miscuglio musicale, ma state certi che ascoltandolo più di una volta il lavoro si apprezza benissimo.
Tra le tracce presenti ritroviamo ‘Arabian Chaos’ e ‘Experiment 3.9.1.’, presenti nel precedente demo dei Controsigillo, ma per l’occasione riproposte in una nuova veste. La prima molto diretta e cattiva, con riff aggressivi e taglienti; la seconda un pò psicotica, con articolazioni sonore vorticose.
Il cantato si adagia sia nei momenti incazzati che nelle parti dove occorre alzare la tonalità, mostrando un vocalist capace e preparato, anche se in alcuni frangenti di tutto il lavoro sembra che non si ritrovi del tutto a proprio agio. Ma fondamentalmente Enrico ha qualità ed una sua ottima verve teatrale ed espressiva. ‘Chernobyl’ è oscura, con alcuni riff che mi hanno ricordato i Testament ed alcune influenze moderne, così come anche in altri momenti presenti nel disco.
Momenti velati di oscurità su ‘Voo-Doo Samba’, dove si unisce il lato più progressivo della band ad evoluzioni corposamente heavy oriented.
Conclusione affidata a ‘Lupin III e il Cubo di Rubik’; titolo esilarante per una composizione che pesca alcune influenze tratte da certi Metallica, per quanto riguarda il cantato, e situazioni oscure ed avvincenti per quanto riguarda il lato musicale. Giri di chitarra piacevolmente avvolgenti con, ancora una volta, alcune asimmetrie ritmiche dal retrogusto progressivo accostate a riff che strizzano l’occhio al thrash metal tecnico, senza accelerate cattive, ma dal risultato sempre potente, grazie anche ad un certo groove di fondo.
Ben proposti gli assoli, come del resto sono abituati a fare questi chitarristi Simone Costadone e Davide Manna. Un plauso è dovuto anche all’ottima performance del drummer, Loris Poletti, capace di realizzare accompagnamenti molto attraenti e ben studiati, accostato nella base ritmica dal buon basso di Simone Cappato (Drakkar e Mortuary Drape), che non esula dal regalare giri vorticosi ed una prestazione, in generale, ottima.
C’è tempo per una bonus track live, che vede il proponimento di ‘Infected Oxygen’ sul palco, facendo palese che anche dal vivo la band riesce a sprigionare la sua magica energia. Quindi suggerita anche la partecipazione ad un loro concerto, oltre a procurarvi questo dischetto molto interessante.
Giungendo alle conclusioni finali impossibile non restare affascinati da tale lavoro.
Una grande voglia di osare varie sperimentazioni ben pensate e strutturate, anche se ci sono alcune cose da sistemare. Ad esempio, alcuni momenti, come detto prima, dove forse sarebbe ideale smaltire un po' il “groviglio” sonoro a favore di soluzioni un pò più fluide. Ma sono accorgimenti che immagino si faranno con l’avanzare della carriera. Una carriera che, secondo me, si prospetta rosea, viste qualità ed attitudine della band nel colpire piacevolmente i sistemi uditivi.
Ovviamente, come preavvisato qualche rigo fa, ad un primo ascolto, il lavoro potrebbe risultare un po' di difficile assimilazione, ma fare girare il cd nel lettore più volte vi permetterà di immergere il vostro sistema uditivo nel “mondo” dei Controsigillo. Una valida band di cui noi italiani possiamo andar fieri!