Kani - Badass (2012, Go Down Records)
I Kani sono una band formatasi nel 2007. L'attività della band parte dall'anno successivo con alcune esibizioni live ed un demo omonimo; dopo l'album di debutto del 2009, quest'oggi i Kani si ripresentano con tutta la loro grinta con il secondo studio album, intitolato 'Badass', per Go Down Records.
Apre l'album 'Bud is My Trainer', con una tirata adrenalinica ad alto voltaggio. Una song ironica dedicata al possente Bud Spencer. Produzione idonea al contesto e tantissima attitudine rock'n'roll! Tempi accelerati dunque, sui quali si stagliano riff cattivi ed un cantato crudo e diretto, con aria arrogante e strafottente, quindi ottima nel contesto!
Il sound mi ha ricordato non poco le bands della Tears Valley, quell'area geografica da cui provengono acts come Killer Penis e The Homebreakers, quindi con simili sonorità. Un buon lavoro fatto dietro il mixer ed una stragrande attitudine dei musicisti, oltre alla bravura.
Tempi più trattenuti su 'Electric Church', dove si palesano alcune influenze che fanno rimembrare anche band come Gluecifer, Nashville Pussy, Motorhead e compagnia stradaiola. Rallentamento poco dopo metà pezzo con soluzioni dal sapore soffuso, che precede un buon assolo tagliente ed accattivante.
Momento più melodico e cadenzato in 'Go to Bed With Us', dove le chitarre creano soluzioni sonore antemiche e gradevoli. Certo, sia chiaro che non parliamo di innovazione musicale, ma la band, comunque, cerca di rendere personale la propria proposta. Il cantante regala certe sensazioni che ricondurrebbero a Lemmy, seppur con meno raucedine ed una sua personale performance. Riff massicci su 'What Doesn't Kill Me Makes Me Stronger', dove la band prende un'aria più incattivita, con riff e melodie che riescono a far breccia nell'ascoltatore senza problemi.
Tematiche d'attacco nei confronti del potere finanziario in 'The Power Of Money', dal titolo abbastanza esplicativo, che mostra la voglia dei Kani di muoversi su vari territori tematici, passando dall'ironia a momenti più seri senza volersi preimpostare una strada netta. Discorso diverso per la parte musicale, che resta ferma al rock'n'roll grezzo e stradaiolo, dall'aria arrogante e tanta voglia di farvi smuovere il culo sulla sedia. Oltretutto vedo la band come un buon live act, quindi mi sento di suggerire la partecipazione ad un loro concerto, sono certo che ci sarà da saltare ed agitarsi non poco, vista cotanta energia musicale sprigionata; con attitudine e profonda convinzione.
'Drink'n'Drive' ha un piglio molto punk a velocità sostenute, che strizzano l'occhiolino a quel punk di vecchia scuola che vi farà sobbalzare in aria. Indubbiamente uno dei pezzi più "dinamitardi" del lotto, insieme a 'We Bite' (questo un pezzo ripreso dal loro demo d'esordio del 2008), dove l'anima più selvaggia della band viene fuori. Altro momento antemico ed ottimamente teatrale, grazie alla performance del vocalist, in 'Badass Boogie', una song dal facilissimo approccio, con una marcia sonora ballabile e travolgente. Sempre presenti gli ottimi riff ed una base ritmica che, seppur sia fondamentalmente lineare, riesce a smuoversi quel tanto che basta per non risultare ripetitiva o noiosa.
Passi pesanti e duri con 'Die Hard', pezzo molto massiccio, con certe inflessioni chitarristiche dal retrogusto heavy, pur rimanendo nello stile citato finora. (Il pezzo più pesante dell'album). Conclude questo buon disco 'Dancing Star', una ballad acustica dal sapore southern, che, inaspettatamente, lascia l'ascoltatore con un buon "sapore", così da coadiuvare l'energia fino ad ora sprigionata. Una decisione per certi aspetti spiazzante, ma direi ottima. Il cantante dona una certa aria che mi ha fatto venire in mente i Dogs D'amour, per il modo di porsi volutamente stonato qua e la, ma lungi dal somigliare a Tyla.
Concludendo, un'album che ogni amante del rock'n'roll apprezzerà senza problemi, con canzoni dal piglio facile e di grande compagnia. Bravi!