Torment - Damage Is Done (2012, Ebm Records)
Si rifanno vivi i Torment, band meneghina attiva dal 2002 che quest'oggi, con un album di debutto risalente a cinque anni fa, un'ep del 2010 ed una risistemata di line up, propone nel mercato il secondo lavoro intitolato 'The Damage Is Done', tramite Ebm Records.
Dopo il buon intro 'The Dawn OF The End', la band parte aggressiva con 'Dead', un pezzo di classicissimo thrash metal, molto oscuro e cupo, reso ancora più cupo dal timbro vocale del frontman, che risulta grezzo e ruvido, ma con quell'intonazione bassa e cupa, appunto. Un cantato comunque rabbioso, idoneo al contesto. Riff avvolgenti e taglienti, oltre che trascinanti, fanno bella mostra di se, su una base ritmica che pesta pesantemente. I riferimenti della band sono classicissimi, dai Kreator agli Slayer e compagnia mosh attinente, indi per cui non parliamo di alcun tipo di innovazione, seppur la band si mantenga bene da potenziali plagi, molto facili da ritrovare in queste situazioni.
Si passa a 'Pseudo-Freedom', dall'inizio diviso in "galoppate" e cadenzamenti, che precedono l'attacco diretto e senza fronzoli. La produzione è in stile con il genere, o meglio, con gli album che uscivano nel genere negli eighties, rendendo ancor più affascinante il prodotto. Ci si ritrova in alcuni momenti cadenzati e possenti con muri di chitarra monolitici ed una base ritmica che non fa un passo falso. Ben impostati e composti classicamente anche gli assoli. Un'album che sarà un buon pasto per gli amanti del thrash metal puro, di quelli che storcerebbero il naso davanti qualsiasi innovazione nel genere.
Tutti i pezzi, così come 'The Cage', 'Chaos Lords' e 'The Beast Within', seguono la medesima vena compositiva ed hanno il pregio di non stancare mai durante l'ascolto, variando ritmiche e soluzioni sonore che altrimenti rischierebbero di arrivare ad un ripetersi ed annoiare. Da ciò si palesa una buona preparazione e conoscenza da parte di tutta la band. Lievemente differente nelle sensazioni percepite la successiva 'Dissolution', che contiene un certo alone particolarmente sinistro. In alcuni aspetti, per quanto riguarda il cantato, si giunge a sfiorare alcune soluzioni death, ma da intendere per come lo stesso sia impostato e della verve emanata.
Conclude questa mezzoretta di violenza e pestaggi 'Forced Cynism', con cambi repentini all'inizio, che rendono vorticosa la situazione. Anche qui "oppressioni" chitarristiche creano un velo sonoro monolitico e pesante, anche quando la band non tocca territori tirati a folle velocità.
Un cd, questo 'The Damage Is Done', che si mantiene bene per tutta la sua durata dunque, che pesca a piene mani, come detto, dalla vecchia guardia del thrash con riferimenti vari - sia dalla scena americana che da quella teutonica. Sicuramente un album per thrashers!