COLDSTEEL - American Idle



Coldsteel - American Idle (2013, Stormspell Records)

Ecco che tornano alla ribalta i Coldsteel, thrashers melodici provenienti da New York. Certo son sempre restati fermi ad ambienti underground, ma possono vantare una loro cerchia di fedelissimi fans in giro per il mondo!
A vent’anni di distanza dalla loro ultima apparizione discografica, i Nostri ritornano con un nuovo ep intitolato ‘American Idle’, tramite Stormspell Records, e mezza line-up rinnovata.
Si nota subito una certa maturazione sia sonora che compositiva, che anche voi potrete gustare dal prossimo 20 Febbraio, giorno di uscita nel mercato di questo dischetto. Ma vediamo un pò più da vicino il contenuto.
Uno zapping radiofonico dal gusto politico è posto come intro della prima traccia, la title track ‘American Idle’. Presente una certa dose di groove che accompagna una composizione thrash mellodica di matrice novantiana. Il pezzo, utilizzato anche come singolo di anticipazione, ha buone melodie ed una ritmica accattivante dove basso e batteria creano una situazione simil-cavalcante. Riff belli corposi ed un cantato che come impostazione mi ha fatto pensare a certi Testament.
Interessante l’apertura melodica dove si ode un colloquio presumibilmente tra madre e figlia, che anticipa una parte in mid tempos che non esita ad aprirsi in possenti tappeti sonori molto groove.
Le influenze che caratterizzano questo ep sono da ritrovare in band a stelle e strisce come Anthrax, Metallica ed i già citati Testament, su tutti. Ma è giusto dire che la band cerca comunque di personalizzare il sound, riuscendoci anche, ma nulla di eccessivamente eclatante.
‘Blood Secret’ ha un riffing work potente e ruvido, supportato da una base ritmica abbastanza movimentata, con stacchi e riprese che si lasciano andare a velocità sostenute. Il cantato ha una sua vena melodica convincente, diciamo che si alterna, come stile e non come somiglianza, a metà strada tra Annihilator e Testament, seppur certi accorgimenti in alcune parti hanno un’influenza Hetfield-iana.
Ma le rimembranze Annihilatoriane sono da ritrovare anche in certi tecnicismi chitarristici, molto ben strutturati ed inseriti. A tal proposito è dovuto un plauso alla bravura dei nostri, di cui non si dubitava, vista l’esperienza alle spalle. Anche se la band è stata fuori dal giro per vent’anni, è evidente che lo strumento in mano è rimasto sempre.
‘You Lose’, mantiene una verve che ricorda non poco certi Metallica, seppur sottolineo che le influenze siano da intendere come tali, quindi senza scopiazzamenti del caso.
Il pezzo ha una sua energia, trasmessa anche dai cori, oltre che dai tempi accattivanti. Certo, adesso non pensiamo di trovarci in mano un dischetto della madonna, ma un buon ritorno sulle scene di una delle thrash metal band underground che ebbero la sfortuna di essere state messe in ombra dall’arrivo del grunge, anni or sono. (sicuramente fermatisi anche per altri motivi, ma il grunge ha avuto un suo peso, visto che molte case discografiche lasciarono per strada molte band per tale fenomeno).
Inizio con batteria ben in mostra su ‘Blink Of An Eye’, che regala certi riff melodicamente profondi messi su una base ritmica che definirei antemica. Il cantato prosegue con la sua vena ruvida e spesso rabbiosa, con una sua convincente linea melodica.La song sembra provenire direttamente dagli anni novanta! Anche in questo caso un bell’assolo che mostra il chitarrista in ottima forma, davvero ottimo!
Parliamo di un melodic thrash metal fatto da gente che sa il fatto proprio e lo propone con cognizione di causa. Ogni nota profuma d’America, così come la produzione, che è riuscita benissimo, mettendo tutti sulla stessa linea e rendendo il sound molto compatto e corposo.
In chiusura troviamo ‘Ashes To Ashes’, che segue la medesima vena compositiva, con una bella tirata spacca ossa. Dopo uno stacco che lascia libero spazio ad un basso bello forte, la band parte in quarta facendo ricordare i Testament, per moltissimi aspetti. Forse il pezzo più cazzuto dell’ep.
Cosa dire? Diciamo che i Coldsteel hanno rimesso in moto la loro macchina distruttiva, mantenendo un certo gusto per la melodia e un filo conduttore “groovoso”, cercando di riprendere la strada lasciata due decenni fa, mostrandosi maturata sia come idee che come song writing, impegnandosi politicamente in maniera palesissima.
Ora aspettiamo e vediamo se daranno alle stampe un bell’album. Buone notizie dall’America!