Yerbadiablo - Jester In Brick Lane (2012, Logic(il)logic Records)
Ascolto davvero particolare e soprattutto interessante quello di ‘Jester In Brick Lane’ della one man band bolognese Yerbadiablo!
Una cosa che risulta impossibile fare è rinchiudere l’operato di questi in una delineata etichetta di genere, vista la grande quantità di influenze musicali, spunti ed idee messe a disposizione di chi ascolta. Idee davvero originali e personali che variano da momenti più intimi a situazioni fresche ed allegre. Basti dire che il musicista in questione è un Artista a tutto tondo senza alcun limite e senza i tanto fastidiosi paraocchi.Dalla prima traccia ‘Punk In Fusion’ ci si ritrova al cospetto di una miscela di Reggae, Punk e Post Rock ben riuscita.
Intesto che mi sto indirizzando ad un pubblico dalle aperture mentali che non disdegnano innovazione e novità. Gusti southern rock nella successiva ‘Winston Smith & Street Dogs’, dove il cantato viene supportato da ottimi cori settantiani, adagiati perfettamente su una base di chitarre acustiche ed una base ritmica ben articolata. Un’impronta sonora “vintage” se vogliamo, dove non mancano anche certe inflessioni “folkloristicheggianti”. Stare a parlare di ogni singola traccia richiederebbe un poema, più che una recensione, poiché l’unica cosa da fare è procurarsi questo bel disco e lasciarsi avvolgere da queste soluzioni che riescono ad essere costantemente piacevoli e dall’ascolto facile.
Cito l’atmosfera molto accattivante di ‘Brick Lane’ dove a certe trovate che mi hanno fatto pensare al caro e vecchio Santana si uniscono momenti dove appare un sassofono ottimamente inserito. Una traccia durante la quale potete farvi avvolgere dai caldi suoni in maniera estasiante e per certi aspetti psichedelici. Ritmi tribal-folk (concedetemi il termine) in ‘Z’etoile’, dove alle percussioni si unisce un flauto di pan che si “intravede” per tutta la durata. Ma si passa anche in momenti più caldamente di matrice esotica con ‘Panamerika’, canzone acustica cantata in spagnolo che riesce ad essere di gradevole ascolto.
Si riprendono passi rock con ‘Magic Jester’s Box’ o rock blues con ‘Guolty Blues’; anche se definire semplicemente blues risulta limitativo. Bel momento punk/ska, cantato in inglese con momenti medesimi in spagnoli, con ritornelli trascinanti e melodie che fanno il loro buon lavoro.
Tra i vari pezzi ci sono anche momenti esclusivamente strumentali, come l’intermezzo ‘Towards Winay Marka’, dal sapore ambient e trovate più “tecnologiche”.
Credo abbiate capito che non serve stare troppo a parlarne! Se vi piacciono sperimentazioni sonore ed una vena artistica interessante e soprattutto ben riuscita, procuratevi ‘Jester In Brick Lane’ dei Yerbadiablo, sono certo che non ne rimarrete delusi. Ma suggerisco l’ascolto a chiunque sia un amante della musica, senza dover attingere ad etichette preconfezionate. Non ho parole davanti così tante idee.