Kranke'N'Haus - Sanityzed (2012, Autoprodotto)
Da Padova ecco giungere su Italia Di Metallo i Kranke'n'Haus, un trio formato da musicisti con esperienza, poichè gli stessi provengono da alcune formazioni metal dell'underground locale, attivi sin dai primi anni novanta. Il nome della band vuol dire 'Ospedale' in tedesco, ispirato dalle attività lavorative dei nostri in ambito sanitario, appunto. I Nostri utilizzano la musica come terapia alle frustrazioni quotidiane, stando alla loro biografia, riuscendo a regalare un ascolto piacevole e, se vogliamo, un po' "schizzoide", oltretutto molto attitudinale.
Fatte le dovute presentazioni passiamo al prodotto musicale presentatoci lo scorso 2012 sotto il titolo di 'Sanityzed', il secondo dopo la demo 'Haben Sie Schmerzen' del 2010, che risulta variegato e di non facile catalogazione, se dovessimo racchiuderlo in etichette del caso.
Il cd è composto da sette canzoni che spaziano da basi rock'n'roll grezze e ruvide sulla falsariga dei Motorhead, miscelate a soluzioni speed / thrash metal. Prendendo ad esempio l'opener e title track 'Sanityzed', ci si ritrova immersi nel più selvaggio rock'n'roll d'annata con alcune inflessioni di scuola americana di penultima generazione e certi riffoni thrash che appesantiscono il sound.
Lo stesso discorso vale per le successive 'Final Chapter' e 'Rott'nRoll', con qualche spunto tratto dalla scena punk a stelle e strisce ed un cantato che risulta ruvido e incazzato, seppur non manchino parti un po' più pulite.
'Sociopathic Blues' inizia con "cadenzamenti" che riportano alla mente certi Pantera con riff avvolgenti ed una velatura di fondo groovy, mentre il cantato si presenta più irrobustito. Buone le melodie chitarristiche che avvolgono con piacere, con alcuni spunti dal retrogusto doomeggiante se vogliamo, seppur si resta ancorati al thrasheggiante rock'n'roll di cui prima (passatemi il termine).
La produzione non è per niente cristallina e pulita, ma adatta al contesto, degna della situazione così da permettere una buona fruizione all'ascoltatore. La stessa muta diventando più grezza in 'Blood', pezzo che racchiude alcuni riff che ricordano certa nwobhm, seppur ci si muova in ambito thrash con cantato gutturale, che si alterna a soluzioni melodiche in doppia voce dalle tinte evocative. Alcune melodie di chitarra e certi accorgimenti ritmici sfiorano anche altri lidi musicali, come alcune produzioni Moonspell-iane insegnano.
Si riprendono passi più thrash, con anche qualche inflessione vagamente death su 'Rape Inside', nella quale i nostri si pongono con un tappeto sonoro massiccio e possente, forti anche di una base ritmica che non vuol saperne di dar tregua all'ascoltatore. Chiude il lavoro l'unico pezzo cantato in italiano, 'Non C'è Memoria', che segue lo stesso stile della song precedente, con un cantato effettato dal gusto estremamente death / grind. All'interno alcuni riff punk e ritmiche rock'n'roll.
Ora, giungendo al conto, sarebbe davvero difficile farvi capire in pieno il prodotto proposto dai Kranke'n'Haus a parole, viste le varie sfaccettature. Fate conto che il disco si potrebbe suddividere in due parti; la prima più rock'n'roll oriented, mentre la seconda più sulla scia metal. Oltretutto ogni canzone ha all'interno più di una sfaccettatura, passando dal rock al metal a strade dal gusto punk senza risultare comunque forzata. Una miscela sonora molto naturale, che palesa la libertà compositiva della band; quindi componendo senza paraocchi e senza il volersi racchiudere a tutti i costi dentro una pre-delineata etichetta, come accennato all'inizio.
Per quanto mi riguarda un ascolto interessante, e volendo anche originale... non la troviamo tutti i giorni una band che si apre così facilmente a più generi, oltretutto con risultati positivi e molto piacevoli da ascoltare.
Un disco che può piacere un po' a tutti, sia ai rockers che ai metalheads, passando dal pubblico punk. Certo, ad un primo ascolto vi potreste ritrovare leggermente disorientati per queste caratteristiche, ma vi assicuro che se lo assimilate bene, il disco girerà più volte nel vostro lettore. Se posso permettermi un parere diretto alla band: Ammiro tantissimo questa libertà compositiva, ma delineandovi leggermente di più, sonoricamente parlando, il lavoro risulterebbe un po' più di facile fruizione. Ciò non venga inteso che sia un cattivo lavoro, anzi!