Superhorrorfuck - Gore-Geous Dead (2012, Logic(il)logic records)
Da Verona ritornano gli esilaranti morti viventi del rock’n’roll, i Superhorrorfuck!
Dopo due precedenti album, ‘Horrorchy’ e ‘Livingdeadstars’, rispettivamente del 2008 e 2010, questi “schizzati” zombies ritornano a farsi sentire con questo ottimo ep di 4 tracce intitolato ‘Gore-Geous Dead’, lo scorso Dicembre, anticipazione di quello che sarà il futuro nuovo album.
Più che una band e basta, i Superhorrofuck sono un pianeta parallelo dedito ad ambienti horror-hot-splatter con tutto ciò che ne consegue, o Shock Rock, seguendo la definizione datasi da loro stessi. Le idee sono valide e l’attitudine è da paura. Oltretutto immancabile una vena ironica invidiabile… a tal proposito basta leggere l’esilarante biografia con cui i Nostri si presentano…
Ma cosa contiene questo ep? Beh, una dose massiccia di rock’n’roll! Che si voglia delinearlo come glam, come horror rock o come hair metal, sempre li siamo!
Immaginate gli Hanoi Rocks che suonano i Wednesday 13, o i Murderdolls che suonano i Motley Crue… le sonorità sono quelle. Con influssi provenienti da ogni parte del pianeta “colorito” del rock, passando anche da certo Alice Cooper e Misfits. Tutto ciò da intendere da ogni punto di vista, quindi sia dalla musica che dall’estetica, oltre che dalla già citata attitudine selvaggia e tamarra. La band risulta credibile da ogni punto di vista riuscendo a travolgere chiunque si ritrovi nella sua traiettoria.
I pezzi sono di quelli semplici e festaioli che è davvero un piacere ascoltare e che da subito acchiappano l’attenzione dell’ascoltatore mietendo “vittime” senza pietà. Annoterei come canzone più festaiola (o meglio, una festa messa in musica, per essere precisi) ‘Voodoo Holiday’, di cui la band ha girato un video molto divertente e tamarrone. Una canzone che presenta alcuni accorgimenti “esotici” condendo la situazione rock’n’roll con dei fiati che creano quella verve ancor più figa di quello che è già di suo. Sfido a non agitarvi durante l’ascolto! Non manca proprio nulla; cori attraenti, melodie che vanno dritte al centro e chitarre avvolgenti su una base ritmica antemica.
La prima traccia ‘Death Becomes Us’ ha un piglio selvaggio risultando altamente adrenalinica e arrogante. Su tutto si staglia la ruvida e graffiante voce del leader Dr. Freak. Alcuni riff punk creano una linea melodica che non vi lascierà indifferenti.
Verve strafottente, mantenendo sempre un indiscutibile gusto, in ‘Down At The Graveyard’, pezzo che trova spazio anche per alcune aperture più melodiche durante le quali a farla da padrone, musicalmente parlando, è la chitarra, perfettamente maneggiata nel contesto.
In chiusura troviamo ‘Ante-Mortem Pictures’ che si sposta in territori più Murderdolls-iani, con un sound più massiccio e riempito anche da qualche “effetto moderno” che mostra una band che sa muoversi su vari fronti di un genere nel quale, a mio avviso, sono da tener in alta considerazione. Da soluzioni energiche e antemiche si attraversano momenti dal gusto anche intimo, senza mai far mancare, comunque, l’aria strafottente e provocatoria della band. Ammaliante il momento soft con chitarra pulita e voce che vi farà venire un lieve brividino.
La produzione è adatta alla proposta e rende giustizia a tutti i componenti. Di norma da un ep di sole 4 tracce e difficile carpire a fondo le intenzioni definitive della band, ma in questo caso siamo di fronte ad una eccezione: la band tira dritto al centro dell’attenzione palesando bene quello che è! Se l’ep viaggia su questi livelli, ci sarà da attendersi un gran bell’album prossimo!
Ah dimenticavo… non vorrete mica perdervi un loro live appena avrete occasione, vero???