KOZA NOZTRA - Cronaca Nera pt.1



Koza Noztra - Cronaca Nera pt.1 (2013, Autoprodotto)

Ritornano su disco, a due anni dall'ultimo album, i lombardi Koza Noztra, band apprezzata e nota soprattutto per i testi impegnati a denunciare e provocare con dosi di ironia e humor nero pesante. Il nuovo album, autoprodotto e intitolato 'Cronaca Nera', si suddivide in due parti (EP). Quest'oggi vi parliamo della prima parte ('Cronaca Nera
pt.1'), mentre per la seconda si dovrà attendere la fine dell'anno.
La descrizione che la stessa band dà del lavoro, nelle note in allegato, è prettamente consona al prodotto e rende perfettamente l'idea di cosa ci si ritroverà davanti una volta inserito il dischetto nel lettore: "Un concept-album sull’etica e l’inevitabilità del delitto, un ritratto brutale della nostra società, la faccia dell'Italia moderna più cinica, spietata, senza rimorsi né redenzione."
Le cinque tracce che compongono questa prima parte del lavoro sono aperte dall'intro 'Prefazione Propaganda', dove si ode uno zapping televisivo che passa da telegiornali a televendite e pubblicità, mentre l'effettiva "apertura delle danze" viene affidata alla title track 'Cronaca Nera', che sin da subito mette in risalto una buona produzione dove tutti gli elementi sono in linea, avendo il giusto spazio. Un sound limpido ma di grande impatto che contiene tempistiche veloci di matrice heavy metal (sulla scia di Accept e Manowar).
La band in fin dei conti non propone nulla di realmente innovativo, musicalmente parlando, seppur lo proponga benissimo con grande padronanza degli strumenti e competenza, ma dal punto di vista dei testi siamo ad un livello di ottima creazione. Tematiche che messe come le mettono loro hanno un gusto diverso e gradevole, pur restando in soluzioni non estremamente originali, come mi sarei atteso. Il cantato ha quell'aria tra lo strafottente e il teatrale, condita da una verve a tratti scanzonata.
Tutti i pezzi seguono sulla medesima vena stilistica, senza picchi particolari, passando per soluzioni che riportano in mente i Manowar, ad esempio vedasi 'Soluzione Finale' o 'Minotaurus'. Pezzi energici e trascinanti, ed in particolare un po' di pelle d'oca potrebbe venire con quest'ultima citata, con dei riff aggressivi e arroganti che fanno da base al cantato.
Una miscela di heavy e hard rock costruita con cognizione di causa dove è facile immergersi e goderne. Fino alle conclusive 'Necessità Cannibale' (con un bell'assolo all'interno) e 'Nuovo Ordine Mondiale': l'attenzione dell'ascoltatore resta alta, sia per seguire i testi che per non perdersi il lato sonoro. Una cosa che ho trovato, ahimè, forse presente è una certa ripetitività.
E adesso attendiamo che giunga Dicembre per ascoltare la seconda parte del disco.

Scritta per IdM