Satanika / Revenge - Sadistic Perversions (2012, Coffinfeeder)
Era da un po’ di tempo che non mi ritrovavo all’ascolto di uno split. Quest’oggi vi parliamo di ‘Sadistic Perversions’, split cd che vede la presenza di due band a mio avviso ottime; i romani Satanika ed i colombiani Revenge. Questi ultimi li conoscevo giusto tramite qualche pezzo ascoltato tramite amici, mentre i Satanika possiamo dire che ormai sono di casa visto che ho avuto il piacere di parlarvene in occasione degli scorsi lavori: ‘Satanik Attack’, ‘Metal Possession’ ed il più recente ‘Infection’.
‘Sadistic Perversions’ è stato rilasciato lo scorso Novembre dalla Coffinfeeder ed è composto da sei traccie musicali, tre per band, dove viene trasmessa tutta l’attitudine e passione per il metal di ottantiana memoria delle due band. Nota di merito anche all’artwork creato dal bravissimo Ken Padilla (Necrotrucido)
Le prime tre tracce; ‘Phantom’, ‘Black Steel’ e ‘Evil Inquisitor’ sono dei Satanika e si muovono su un possente e aggressivo speed/thrash metal che vi fulminerà. Seppur la band non abbia intenzione di innovare il genere né proporre idee moderne, riesce, ormai, a proporre certi riff abbastanza personali. Provate ad ascoltare ad esempio la prima canzone e ritroverete il loro sound già proposto nell’ultimo album, il prima citato ‘Infection’. C’è da dire che in queste tre composizione risalta un ulteriore ampliamento sonoro, inserendo alcuni riferimenti dal retrogusto heavy e irrobustendo un po’ di più quelle venature di matrice death che la band aveva già inserito nel proprio sound nello stesso album citato poche righe fa.
Ottima esecuzione senza alcuna pecca; il cantato di Cris Pervertor è infernale, come se a cantare fosse quasi un demone rabbioso, mentre a sostenere il tutto una base ritmica martellante e coordinata praticamente alla perfezione (badate che io lo dico da sempre che Aeternus, il drummer, è una macchina da guerra umana). Poi c’è il buon Barren (chitarra) che sembra stia iniziando a prenderci gusto sparando assoli ben inseriti ed azzeccatissimo al contesto.
Terminato lo spazio dei Satanika è il turno dei Revenge, dediti come la precedente band ad un metal di matrice estremamente ottantiana, assolutamente senza innovazione alcuna, ma sempre un metal fortemente attitudinale e, anche per loro, un’esecuzione impeccabile.
I colombiani si muovono, stilisticamente, su un veloce e dirompente speed/heavy dalle tinte power che non esula dal mietere vittime. Con i tre pezzi presenti, ‘Metal Rules My Life’, ‘Satan’s Warriors’ e ‘Plague Of Death’, ci si ritrova catapultati ai tempi d’oro del metallo con base ritmica ottima, riff assassini ed assoli taglienti, mentre su tutto si staglia la voce alta e corrosiva del frontman Esteban.
Alla velocità viene accostato un certo gusto per la melodia; questa creata con gran gusto prendendo a piene mani da le glorie del passato. Per citare alcuni nomi indicativi direi Metal Church, Exciter, Agent Steel e band della medesima vena artistica.
Altra nota di merito da dedicare alla produzione che riesce a mettere in linea tutti con un sound ottimamente fruibile ed in linea al genere, così da contribuire a far sembrare il lavoro proveniente dal passato, per molti aspetti sonori.
Qualcuno potrà pur dire “Ma non c’è nulla di nuovo”, ed avrebbe anche ragione. Ma se siete amanti di tali sonorità un dischetto come questo non potrete perdervelo, sarebbe un vero peccato. Un gustosissimo pane per bocche affamate di vero metallo old school!
Mentre voi cercate di procurarvelo io me lo riascolto per l’ennesima volta accompagnando il tutto con una bella birrozza ed un sano headbanging infernale!