GBMC - Inside The Spectrum



GBMC - Inside The Spectrum (2013, Pyrames International)

Ecco giungere alla nostra attenzione questo ‘Inside The Spectrum’, primo ep proposto dal progetto GBMC. Il nome è un acronimo composto dalle iniziali dei due musicisti coinvolti, Gabriele Bellini e Mario Candido, nomi che ogni vero amante del buon metal d’annata dovrebbe conoscere. Come dichiarato dagli stessi artisti, descrivendo questo progetto:
“GBMC non è solo progetto ma molto di più. E’ un’emozione intensa e vibrante; è un viaggio passionale che si espande nei ricordi e nei pensieri che nascono e prendono forma nei cuori di due artisti!”
Gabriele (chitarre e basso) e Mario (voce) sono due membri degli storici Hyaena, band progressive metal nata nella provincia di Pistoia il lontano 1985. Ma vediamo da vicino il prodotto contenuto da questo breve ma intenso ep…
‘Chemical Restless’ apre con grande energia il dischetto, proponendo ritmiche martellanti di matrice thrash con velature progressive.
A momenti cavalcanti si alternano accelerate travolgenti mantenendo costantemente un fondo sonoro molto groovy che irrobustisce la resa.
Il cantato, a tratti con doppia voce, riesce ad attirare l’attenzione dimostrandosi a proprio agio; mentre Gabriele Bellini non si risparmia in quanto ad alta tecnica, senza alcuna pecca. D’altronde parliamo di musicisti con molta esperienza e le palle sotto, mica giovani ragazzi alle prese con il primo disco.
‘Mystic’ si muove in lidi musicali che sfiorano anche certo industrial ben miscelato ad alcune soluzioni alternative metal ed una onnipresente tinteggiatura di matrice prog. Cambi di tempo ottimamente fatti mantengono alta l’attenzione dell’ascoltatore che non resisterà sicuramente dal farsi trasportare dalle melodie presenti. Le parti più “incattivite” sono inframezzate da momenti più soft, dove fuoriesce ancora meglio la tecnica strumentale che nulla ha da invidiare a nessuno.
Con ‘Wake Me Up’ si ritorna in territori più heavy/prog con aperture melodiche sognanti, mentre Mario non si risparmia dal dare tutto se stesso, con la sua interpretazione, ora più placida ora più energica e altisonante. Spuntano anche alcuni influssi di matrice hard rock che miscelandosi ad una dose di groove creano intrecci sonori ammalianti, anche grazie all’ausilio di tastiera e sinth, ben inseriti e mai invadenti.
Conclude l’ep ‘No More Words’, continuando a mantenersi su un sound sempre fresco e moderno, ma mai plastificato o finto. Anche in questo capitolo finale i musicisti si muovono tra cambi di tempo, tecnica certosina ed un gran gusto per la melodia.
Che dire alla fine dell’ascolto?
Un ep difficilmente etichettabile che riesce a far colpo sin dal primo ascolto, che vi inviterà inconsciamente a ripetuti ascolti, così da goderne sempre più intensamente.
Un ennesima prova che la vecchia guardia continua a muoversi in maniera ottima, senza per fornza restare ancorati al passato… anzi, palesare che si può andare al passo con i tempi, sonoricamente parlando, senza mettere da parte quella che è la prorpia identità.
Questo è solo un ep, immagino che album fantastico che ne uscirà fuori se i Nostri decideranno di portare avanti questo progetto.