Scent Of Death - Of Martyrs’s Agony And Hate (2013, Pathologically Explicit Recording)
Ritornano sulle scene gli spagnoli Scent Of Death. Dopo sette anni di silenzio discografico i brutali death metallers iberici si ripresentano con questo monolitico disco di cui oggi vi parliamo, ‘Of Martyrs’s Agony And Hate’, tramite Pathologically Explicit Recording.
La band è attiva dal 1998 pur avendo una corta discografia che vede un ep di debutto del 2002 e lo scorso album risalente al 2005. Già dall’artwork si comprende la cura messa nel realizzare il disco, sia per quanto riguarda la copertina ben fatta che il booklet interno. Ma vediamo al contenuto musicale…
In apertura troviamo ‘Awakening Of The Liar’, pezzo che va direttamente al sodo, mostrando le intenzioni della band, senza fronzoli e senza girarci intorno: demolire i vostri sistemi uditivi affascinandovi al contempo. Un brutal death metal massiccio come un monolite, sparato a velocità schizzofreniche con una tecnica ineccepibile!
Durante l’ascolto del disco, gli Scent Of Death non commettono passi falsi, risultando costantemente travolgenti e possenti. La violenza perpetrata non è mai fine a se stessa, coniugando in maniera ottimale anche soluzioni con una base melodica alla ferocia del brutal death. Alcune band che vengono in mente durante l’ascolto sono Behemoth, Morbid Angel, Immolation, Nile, Hate Eternal ed in alcuni frangenti vengono in mente certi Belphegor, ma questi ultimi prendeteli con le dovute distanze.
E’ inteso che la band non innova nulla di che, né cerca di dire qualcosa di non già detto, ma vi assicuro che la musica proposta è ad alti livelli. Nessuno fa una mossa errata, la coordinazione è spaventosa, così come la cattiveria sonora, i riff assassini vi travolgeranno il sistema uditivo come lame infuocate. Presenti nelle composizioni anche certi “stop and go” coordinati in maniera a dir poco perfetta.
Pezzi come ‘Feeling The Fear’ vi rimarranno impressi nella testa, ammesso che non ve la sarete rotta per l’eccessivo headbanging. La song alterna momenti di pura violenza con alcuni frangenti più ragionati, proponendo vorticosi muri sonori da brivido. Una costante verve maligna e oscura aleggia su tutto il disco trascinandovi nella pura follia blasfema della band.
Neri come la pece i cadenzamenti di ‘A Simple Twist Of Fate’: mentre i tempi rallentano, alternandosi ad alcune rapide accelerazioni, la doppia cassa non smette quasi mai di triturare i sassi mentre riff velenosi vengono emanati addosso a chi ascolta.
Atmosfera cupa e maligna nella strumentale ‘The Sleeper Must Awake’, che vi permetterà di riprendere aria, prima del nuovo attacco killer di ‘Sear Me In a Sea Of Snakes’, pezzo che conclude degnamente un disco che ci mostra il ritorno in pista di un’ottima band.
Ripeto, nulla di nuovo viene apportato al genere, ma vi assicuro che gli amanti del brutal death metal tecnico apprezzeranno moltissimo. 39 minuti di assalto letale!
Bentornati Scent Of Death!