ANGRENOST - Planet Muscaria



aNgreNOST - Planet Muscaria (2013, Code666 Records)

Dal Portogallo giunge a noi il progetto aNgreNOST con il debut album ‘Planet Muscaria’.
Formatisi nel 1995 per volontà del leader Pursan e Ainvar, gli aNgreNOST pubblicano l’Ep ‘Evil’ nel 1997 per Andromeda Creations raccogliendo pareri positivi dal pubblico, ma l’anno successivo la mente del progetto, Pursan, lascia tutto e cade in un vortice di desolazione mentale portandosi a condizioni estreme dovute all’abuso di droghe, devastazioni psicotiche, utilizzo di acidi e rinchiudendosi in un’alone autodistruttivo che lo porteranno da ospedali psichiatrici a cliniche di disintossicazione.
Passati dodici anni da quell’oscuro periodo Pursan si riprende rimettendosi in strada e mette nuovamente in moto gli aNgreNOST, accompagnato da Erdsaf (basso e batteria) e E. (chitarre).
Lo scorso 23 settembre viene dato alle stampe tramite la Code666 questo ‘Planet Muscaria’, basato, tematicamente parlando, proprio sul periodo oscuro e maledetto del vocalist. Che il termine “Muscaria” sia da associare all’Amanita Muscaria (fungo allucinogeno usato in riti sciamanici) non ci è dato saperlo, anche se si potrebbe intuire, ma fatto sta che i Nostri hanno creato un lavoro davvero inquietante, terribilmente oscuro e tragicamente coinvolgente, oltre che interessante.
‘INferN(O)’ apre il disco con un’ambientazione così tetra che non mancherà di farvi sentire a disagio. E’ solo un intro, ma già inizia a predisporre l’ascoltatore per quello che verrà successivamente con la prima traccia vera e propria ‘acIdShIVa’: con un connubio di black metal di vecchio stampo arricchito con una vena più moderna e tecnologica, emanatrice di scosse elettriche glaciali e perverse.
Tutto il disco si muove su queste linee, creando un sound molto freddo e tagliente, come lame ben affilate lanciate contro il sistema uditivo, rafforzate da un groove di fondo molto avvolgente e tetro.
L’ascolto si pone con una certa verve “cosmica” e possente catapultandoci da tiratissime sfuriate ad attimi ambient solforosi e cadenzature trascinanti. La band ha le idee chiare in testa e le propone con grandissima attitudine, un’adeguata preparazione e voglia di dire la propria. Anche se a molti puristi del black metal il termine “tecnologia” fa storcere il naso, posso assicurarvi, detto da ascoltatore di tale genere, che non rimarrete affatto delusi, anzi.
Passando da ‘SaTaNIOgOS’, con all’interno anche una sorta di “cavalcate” alternate ad aperture noiseggianti e da ‘ajNagraMMaTON’, pezzo contenente un’alta dose di influssi elettronici con una dose massiccia di sinth ben presenti ma mai troppo invadenti, si affronta un “viaggio” mentale scoinvolgente e si giunge alla traccia di chiusura. La conclusiva ‘)O(NrefNI’ è un logico proseguimento della traccia introduttiva, degna delle migliori situazioni horrorifiche e marcie da far impallidire.
Tirando le somme, un lavoro ben riuscito ed un buon pane per i denti di coloro che cercano estremismi sonori ben congeniati, seppur nulla di totalmente innovativo.
Sicuramente adatto ad un pubblico dalla forte “resistenza” uditiva, vista la lunga durata dei pezzi che varia dai circa 8 minuti ai poco più di 10, ad esclusione di ‘ScOrpIOSaUrUS’, frangente “tecnologicamente” ambient della durata di circa 4 minuti.
Non fissatevi esclusivamente con il black metal old school scarno e stagnante, guardate oltre ed ascoltatevi ‘Planet Muscaria’, sono certo che ne rimarrete ammaliati e tragicamente colpiti.