BABY RUTH / DEADLY DIVE - Double Up or Quit



Baby Ruth / Deadly Dive - 'Double Up or Quit' (2013, Jetglow Recording)

Mi giunge direttamente dalla Jetglow Recording questo scoppiettante split cd intitolato ‘Double Up Or Quit’, dove a dividersi lo spazio sono due ottime band quali i padovani Baby Ruth e gli svizzeri Deadly Dive. Di questi ultimi ve ne parlammo in occasione dello scorso album ‘Snakebite’, edito dalla medesima etichetta.
La prima parte del dischetto è lasciata in mano ai Baby Ruth che con quattro pezzi adrenalinici e al fulmicotone si fanno valere benissimo! Si parte con ‘Obsession’, pezzo dal gradevole refrain per passare all’antemica ‘Sweat It’, dove siamo certi che vi ritroverete ad agitare i capelli durante l’ascolto! La loro proposta è un rock’n’roll bello movimentato come la tradizione americana ha insegnato circa tre decenni or sono.
Non manca quel mood arrogante e presuntuoso come i grandi del genere hanno insegnato, vedasi Hellacopster, Motley Crue e Hanoi Rocks per sparare tre nomi, quindi un’interpretazione strafottente con tanta grinta e un’ottima qualità dei pezzi. Per concludere lo spazio a loro disposizione i nostri lasciano piede ai compagni di disco con un tornado sonoro rispondente al titolo di ‘Faster Than You All’ per poi concludere con ‘Ronnie Lake’. Quest’ultimo brano è una ballad coinvolgente con impostazione vocale sulla falsa riga di Michael Monroe, ossia con quella verve finto-stonata che dona un certo fascino. Bastano due chitarre acustiche, una voce e dei cori ben impostati per farvi venire la pelle d’oca.
Passando alla seconda metà dedicata ai Deadly Dive ci si ritrova con suoni un po’ più corposi ed un’immancabile energia anche per loro. Tutto quello che serve per farvi saltare in aria è presente: riff granitici e melodie “piacione”, base ritmica martellante e diretta, a supporto di linee vocali ben impostate e gli immancabili cori del caso. Non mancano assoli affilati come lame dal retrogusto quasi heavy per guarnire dei brani a metà tra il rock’n’roll e l’hair metal di alto livello.
‘How Does It Feel’ e ‘Get On Your Knees’ vi faranno sobbalzare dalla sedia, adattissimi a qualche festa farcita da fiumi di alcol, groupies e tanto ma tanto divertimento!!!
Se con i primi due pezzi ci si ritrova in un mix di influenze tra Aerosmith e per certi aspetti anche Hardcore Superstar (con le dovute distanze) e certi aloni chitarristici di Led Zeppeliniana memoria, con ‘2° Chance Denied’ siamo in territori che per quanto riguarda alcuni aspetti chitarristici sfiorano certo heavy. Pareti sonore granitiche a favore di un pezzo scoppiettante e molto antemico, soprattutto nei ritornelli ben accostati dai cori. Senza dimenticare mai assoli abbastanza calssici per il genere ma sempre di un certo effetto, oltre che ottimamente proposti.
Concludono questo bellissimo split ‘Staying Home Is Better’ e ‘Hot Cure’; molto movimentata la prima con chitarre “ruggenti” dove l’alone Aerosmith-iano si fa ancora più forte, con alcuni cenni a band quali Motley Crue e per certi aspetti anche Ac/Dc senza sdegnare assoli heavy oriented. La seconda invece ha una cadenzatura più trattenuta ma massiccia dove a fare da padrone è l’ottima performance vocale del frontman.
Dovendo tirare le conclusioni non si può negare la validità di questo split che farà la felicità di tutti gli amanti del rock’n’roll american style di ottantiana memoria. Due buone band unite per creare un dischetto di valore e ottimamente prodotto da GG Rock. Che dire di più se non procuratevelo senza alcun indugio!