Fingernails - 'Fingernails' (25th Anniversary, Special Edition) (2013, L.A. Riot Survivor Records)
Nel 1988 i capitolini Fingernails davano alle stampe il buon omonimo album. Nel 2013, in occasione del 25° anniversario dall’uscita, la band ripropone lo stesso, ma non rimasterizzato come spesso e volentieri accade, bensì interamente ri-registrato con l’attuale formazione.
Se venticinque anni fa gli otto brani erano stati posti al pubblico con una formazione a tre che vedeva Angus Bidoli (voce/chitarra), Chris Bianco (basso) e il compianto Riccardo Duracell Lipparini (batteria), quest’oggi i medesimi vengono suonati dagli attuali membri della band che sono Anthony Drago (voce), Angus Bidoli (chitarra/voce), Big Ricchard (basso/voce) e Carlo El Charlo (batteria).
La prima cosa che ovviamente viene messa “al bando” è la produzione grezza e minimale dell’epoca, che potrebbe, forse, far storcere il naso a chi è fissato con l’old school a tutti i costi e agli estremissimi nostalgici. Ma posso assicurarvi che in questa “nuova veste” le otto tracce che compongono ‘Fingernails’ acquistano in corposità e pesantezza. Certo, concorderò sul fatto che la vecchia produziona resti affascinante, ma non c’è bisogno di sdegnare questa nuova, anzi.
I razzi sonori come ‘Dirty Wheels’ e l’inno ‘Heavy Metal Forces’ (brano adorato dal sottoscritto) non mancheranno di travolgervi con rinnovata grinta. La chitarra di Bidoli non cessa un istante di lanciare affilati riffs ed assoli come solo lui sa fare, ormai dal timbro e dal suono inconfondibili. Base ritmica martellante e ben articolata senza alcun passo falso con Big Ricchard e El Charlo che pestano senza tregua. Su tutto le linee vocali del buon Anthony che si stagliano con forza e convinzione.
Tra le varie sferragliate metallurgiche un momento più lento e malsano si presenta con ‘Kill The Rich’, riproposta con un groove più profondo rispetto alla produzione originale e con una linea vocale di Bidoli comunque sempre ben impostata e “acida”, come un cantastorie sadico.
Brani come ‘War Flames’ e ‘Killed By My Hero’ fuoriescono dalle cuffie in maniera assassina non lasciando un istante di pace, vomitando addosso all’ascoltatore tutto il potere dell’hard’n’heavy della band, che oltretutto non cela la propria tecnica. Codesto è anche un punto a favore – in un mondo sonoro dove in questi casi si cerca di essere minimali e diretti a discapito della stessa tecnica.
Brani ormai storici come ‘Crazy For Blow Job’ non vi lasceranno indifferenti, fino a giungere alla conclusiva ‘Total Destruction’ che da un’iniziale suono hard rock tranquillo si protrae in una veloce sfuriata dalla verve strafottente (con dei cori molto sinistri), durante la quale alcuni momenti più contenuti lasciano spazio agli assoli aggressivi e affascinanti. Sul finale accelerato già vi immagino a fare headbanging a manetta arrivando stremati alla fine di questo bellissimo disco.
Credo che i brani comunque li conosciate un po’ tutti. Se volete riascoltare quel bellissimo ‘Fingernails’ reso più moderno e massiccio, pur mantenendo la sua grezza ed originale idea di speed/heavy’n’roll con forti influenze motorhead-iane accomodatevi pure. Io lo suggerisco vivamente, per quanto mi riguarda. E adesso smetto di fare tante chiacchiere e me lo vado a riascoltare per l’ennesima volta. Voi potete procurarvelo tramite la L.A Riot Survivor Records. La vecchia guardia non tradisce mai!
PS: Molto carina la dedica a tutti i membri passati della band nell’interno copertina!