Apostate - 'Time of Terror' (2015, Ferrrum Records)
A questo giro vi parlo degli ucraini Apostate, band attiva dall’ormai lontano 1993 che giunge lo scorso 2 Marzo alla pubblicazione del secondo album intitolato ‘Time of Terror’, rilasciato dall’etichetta Ferrrum. Il prodotto potrebbe sembrare un Ep, vista la presenza di sole cinque tracce, ma la durata è da album poichè i tempi variano dai 9 ai 13 minuti per un totale di circa un ora scarsa di musica estremamente oscura. Ma vediamo meglio il contenuto.
Apre il disco ‘Solar Misconception’ con un incedere lento ma monolitico, con oscure e malinconiche melodie che in alcuni momenti sfociano in melodie dalle tinte epiche. Classico doom / death metal molto ispirato e, nonostante la lunga durata, nessun momento annoia o risulta ridondante. In chiusura la band si lascia ad un’improvvisa accelerata di matrice black metal senza fronzoli, per poi riprendere i passi precedenti e concludere.
Sinistre ed angoscianti le chitarre che aprono ‘Pale Reflection’, dove la band continua il proprio cammino con coordinazione ed una gran cognizione di causa. Le bands che vengono in mente durante l’ascolto sono ad esempio i My Dying Bride ed i primi Anathema. Le chitarre creano rocciose pareti sonore che si sorreggono su una base ritmica funerea ma possente, pronta a lanciarsi in qualche devastante sferragliata dove serve, come in alcune parti di ‘Pain Served Slow’, oltre che nell’open track.
Le linee vocali vedono il frontman, Bohdan Kozub, alle prese con il suo growl oscuro dalle tinte demoniache, come se fosse un demone postosi come cantore di morte. Una verve rabbiosa dai risvolti disperati rende ancora più sinistre le composizioni contenute in ‘Time Of Terror’. In tutta questa oscurità proposta dagli Apostate non mancano anche alcuni influssi sonori provenienti da certi Candlemass, vedasi i riff nella marcia lenta e funerea della traccia finale ‘World Undying’.
Alla fine dell’ascolto è piacevole notare come nonostante la ripetitività e l’ossessività siano una delle caratteristiche dei pezzi della band mai sopraggiunge lo sbadiglio o la “nausea”. Un disco riuscito che nulla ha da invidiare ad altre band doom death metal. Gli Apostate hanno attitudine da vendere e poi, come detto all’inizio, sono in pista da un po’ di tempo, quindi non parliamo di giovani sbarbatelli. Per gli amanti del genere un disco da avere!