GABRIELE BELLINI - 30 Years (1984 / 2014)



Gabriele Bellini - '30 Years (1984 / 2014)' (2014, Qua Rock Records)

Alla mia attenzione giunge questa raccolta del Maestro Gabriele Bellini intitolata ’30 Years – 1984 / 2014′, che racchiude un po’ tutto il vario operato del musicista. Prima uscita della neonata etichetta dello stesso Bellini, Qua Rock Records.
Trent’anni sono tanti e non tutti riescono ad arrivare a un tale traguardo mantenendo la propria identità e integrità, lanciandosi di continuo in nuovi viaggi e sperimentazioni sonore, senza peraltro cadere in momenti retorici e ripetitivi. Ma Gabriele Bellini è riuscito a farlo.
Bellini è un musicista (e insegnante di musica) che dagli anni ottanta, con la storica progressive metal band degli Hyaena, sino ad oggi con i Pulse-R (più tante altre partecipazioni e dischi solisti) ha toccato quasi tutti gli ambiti musicali possibili che spaziano dal progressive metal/rock, per l’appunto, sino all’elettronica passando per il punk e il folk, sfociando anche in alcuni brani dalle tinte cinematografiche (o se vogliamo composizioni degne di una colonna sonora di spessore).
Questa raccolta tocca un po’ tutte le tappe del lungo viaggio di Gabriele Bellini ricchi di varie sfumature e particolari che, per quanto lascino fluire in maniera perfetta la fruizione, richiedono anche più di un ascolto per goderne pienamente: ci sono tanti particolari e sfaccettature che renderanno l’ascolto fresco ogni volta. 18 brani per poco più di un’ora di musica originale, cattiva, melodica, ammaliante e travolgente… a tratti anche un po’ nevrotica e visionaria. Le qualità / capacità dell’artista sono qualcosa di veramente ineccepibile e spettacolare oltre tutto, ma questo non serve che ve lo dica io se lo conoscete.
Una sorta di “diario di bordo” scritto lungo un viaggio intimo durante il quale ogni singola sensazione viene trasposta sulle corde delle chitarre e strutturata in maniera tale da rendere ben partecipe chi ascolta (a tratti giungendo anche all’empatia, se ascolterete con la dovuta attenzione). Si passa da momenti morbidi ed emozionanti dove le melodie ammantano interamente l’ascoltatore fino a “irruvidimenti” sonori e sfoghi rabbiosi come il metal insegna, ma senza sdegnare intromissioni elettroniche o inserzioni acustiche. Dentro questo “diario” musicale troverete rock, metal, punk, folk, electro rock e anche una punta di drum n bass, in alcune parti… senza contare le innumerevoli sfaccettature, come detto sopra.
Una filo conduttore potrebbe essere il progressive, ma definire tale un disco del genere risulterebbe a dir poco riduttivo e fuorviante. In una frase sola, Musica senza barriere e senza punti prefissati. Una mente lasciata libera di agire con istinto e attitudine, dove non mancano l’eccellente tecnica (e che tecnica!), la tenacia e l’alta qualità da ogni singolo aspetto. La produzione rende dignità alle composizioni presenti confezionando una raccolta che gli amanti della buona musica, e non solo chi adora i guitar heroes, dovrebbe procurarsi per goderne in ogni momento.
L’unica pecca che mi viene da sottolineare, che il Maestro non me ne voglia, sono alcuni dei momenti cantati dove gli stessi a volte non risultano all’altezza della parte tecnico / musicale. Tuttavia la cosa non intacca lo spessore del prodotto.
Auguro a Gabriele Bellini ancora una lunga strada, durante la quale sono certo che tirerà fuori qualche altro spunto interessante dal quale nascerà un nuovo disco geniale, originale e spettacolare!