Multinational Corporations - 'Jamat-al-Maut' (2015, Transcending Obscurity)
Giungono a noi i pakistani Multinational Corporations, un duo dedito ad un ferale grindcore / crust, con ‘Jamat-al-Maut’, uscito originariamente nel Marzo dello scorso anno come Ep ed oggi riproposto, a distanza di un anno (uscirà il 30 di questo mese), in veste di album con l’aggiunta di una bonus track e interamente rimasterizzato.
La band, come accennato sopra, propone un grindcore feroce e rabbioso che ricorda un po’ le origini dei Napalm Death, ‘Scum’, ed a tratti qualche influenza che porta alla mente i Carcass di fine anni ottanta. Nulla di prettamente originale, ma comunque ben proposto con un’attitudine invidiabile e, vista la provenienza dal Pakistan, forse anche con un reale bisogno di urlare al mondo la propria rabbia e la propria disapprovazione per quello che i potenti del globo stanno portando avanti.
Su questo si basa fondamentalmente il concept dietro le singole canzoni presenti, della durata molto breve (come il grind insegna) ma diretti come folli proiettili. Titoli come ‘Fuck You Patriotism’, ‘Statum Slave’ e ‘Advertisement Overdose’ non lasciano dubitare dei contenuti. Le lyrics sono infatti molto forti e dirette, senza peli sulla lingua e scritte con gran spirito di denuncia posto in maniera nervosa. Ma già il moniker Multinational Corporations lasciava intravedere le intenzioni della band ancor prima di addentrarsi nell’ascolto.
Il duo è composto da Sheraz Ahmed, che suona tutti gli strumenti ed ha ottimamente programmato la drum machine e Hassan Umer alla voce che ha scritto tutti i testi. I nostri, in questo ‘Jamat-al-Maut’ non si sono preclusi variegazioni sonore, tant’è che al grindcore che regna sovrano lungo tutto l’ascolto si aggiungono influenze crust e in alcune parti si sfocia anche in certo death metal primordiale. Ma non mancano alcuni riferimenti dal sapore punk rock come in ‘L.P.C.’, condita da un assolo molto heavy oriented. Tra le altre cose è presente un certo spirito hardcore nel modo di porsi.
Ogni brano è cantato con una linea vocale gutturale e un po’ rauca che urla senza voler sentir ragione. Come detto qualche riga fa, un disco che presenta al pubblico un urlo di rabbia per liberarsi dalle frustrazioni in cui l’attuale società politica ci catapulta continuamente. In chiusura troviamo la bonus track ‘Ehsas-e-Jurm’ che si pone con esasperata violenza dove ai blast beat si uniscono riff assassini ed un groove monolitico.
Tirando le somme un disco che non ha intenzione di innovare nulla neanche lontanamente, ma che si pone con la giusta arroganza che caratterizza un ragazzo pesantemente arrabbiato in cerca di una valvola di sfogo; peraltro riuscendo a realizzare un disco come ‘Jamat-al-Maut’ che, sono certo, troverà buona accoglienza nei lettori di tutti gli amanti del grind grezzo diretto e viscerale. Per quanto mi riguarda questi Multinational Corporations sono stati davvero un’interessante scoperta!