VIOLENTOR - Maniacs



Violentor - Maniacs (2015, Go Fuck Yourself Productions)

Vi parlai dei Violentor in occasione del loro precedente album, 'Rot', distante quattro anni or sono. Oggi ve ne riparlo poichè la scorsa estate il trio toscano è tornato a farsi sentire con il nuovo 'Maniacs', rilasciato da Go Fuck Yourself Productions.

Come ormai usuale per i Nostri, siate pronti a ricevere una mazzata violenta al sistema uditivo, ma nulla di fine a se stesso; di fatti la violenza schietta e viscerale dei Violentor viene coadiuvata, qua e la, da alcuni intramezzi più cadenzati, come in 'Power Of Lust'. Occhio che il rallentamento è una breve "calma" prima dell’attacco letale di matrice hardcore. La band continua la propria strada proponendo un possente thrash / speed metal tradizionalista ma con un perfetto equilibrio così da non risultare ripetitivi e non far stancare chi ascolta neanche per un’istante, anzi, scommetto che alzerete al massimo il volume sin dall’intro.
Al thrash non mancano alcune inserzioni di matrice Motorhead-iana, sfuriate tellurgiche da brivido e, in questo album principalmente, una certa aurea sinistra che lega fondamentalmente tutto il lavoro. Perfetta nel contesto se teniamo conto che le lyrics trattano in larga parte serial killers e maniaci in generale (da qui il titolo del disco).
Essendo loro toscani non potevano esimersi dal tirare in ballo dunque il Mostro di Firenze, al secolo Pacciani, a cui è riferita la title track 'Maniacs'. E proprio su questo brano non mancano alcuni riffs particolarmente oscuri.
Ma non preoccupatevi, ci sono anche momenti rabbiosi, come un randagio affamato, dedicati al disagio in generale italiano che prende ormai tutto, anche l’ambiente musicale.
A dispetto di una moltitudine di bands che cercano di rendere moderno il sound e/o inserire trovate stilistiche a dir loro innovative e da "maestrini" i Violentor fanno tutt'altro, quindi lanciarsi in una folle corsa musicale senza fronzoli, con un’attitudine che li contraddistingue sin dalle origini e una capacità di travolgere chiunque si ritrovi a far girare questo disco nel proprio lettore.
Praticamente non manca nulla che un amante del thrash (e del metal estremo in generale) cerchi in un album. Coerenza stilistica, qualità compositiva ed esecutiva, rabbia e tantissima attitudine – sapete anche voi che mantenere tutte queste caratteristiche sullo stesso disco non sempre riesce bene, quando riesce, eppure i Violentor ci sono riusciti! Aggiungerei anche alcuni vaghi richiami al caro e vecchio death metal d’origine, ascoltate 'Schizophrenic Paranoid' e 'Sign Of The Cut' (questa addirittura quasi sfociante in certo black primordiale) e poi mi dite!

La durata di 'Maniacs' è adatta a far si che non ci ritrovi a dire "oh ma quando finisce", seppur l’ascolto risulta costantemente invitante, come feci intendere un pò di righe fa. la produzione rende giustizia a tutti i componenti, quindi il cantato di Alessio "Cane" Medici che riesce ad innalzarsi come un Cane, appunto, rabbioso – con cadenze "sgraziate" che tanto adoro nella vecchia scuola – lanciando al contempo riffs taglienti come rasoi. La martellante base ritmica di Rot (al basso) e Iago (alla batteria) mantiene il tiro per tutto il tempo, riuscendo ad essere un po' più pulsante dove occorre, ma fondamentalmente pronta a tritare le ossa.
Chiude l'album 'Cunts Must Die', con vorticosi riff al suo interno e alcuni stop and go (che la band adora proporre) letteralmente devastanti. L'outro allucinante? Lo lascio scoprire a voi, per cui acquistate il disco e non ve ne pentirete!
Che dire alla fine di tutto l’ascolto? Beh, i Violentor sono i Violentor e riescono sempre a contraddistinguersi per quello che sono… tre fottuti thrashers genuini da strada, attitudinali e pronti a sputarvi in faccia quello che vogliono. Ben ritrovati bastardazzi!