ONIRIK - Ab Initio



Onirik - Ab Initio (2016, Punishment18 Records)

Dopo slittamenti di date e varie vicissitudini finalmente è pronto il full lenght di debutto dei lombardi Onirik – intitolato ‘Ab Initio’ e in uscita il prossimo 30 Aprile tramite Punishment 18 Records. Un debutto sulla lunga distanza di cui vi parlo quest’oggi.
‘Panopticon’ apre il disco con una melodia sinistra che subito lascia spazio ad una partenza distruttiva.
Blast beat e riff monolitici si lasciano andare con ferocia mentre il growl emana rabbia e cattiveria da ogni parte. Perfettamente inserite le puntellature di tastiere che donano quell’affascinante e sinistra melodia anticipata inizialmente, ma senza essere mai invadenti, anzi, caratterizzando il pezzo. La band riesce a dare un’ottima prova tecnica un po’ in ogni brano, come anche nella successiva ‘Herald Of Pestilence’. Un death metal tuonante che si avvicina volentieri ad alcune sbordature brutal che donano quell’arroganza sonora che serve in questi contesti.
Ma la violenza non è basata solo su velocità, poichè la pesantezza resta costantemente in primo piano anche durante i tempi più cadenzati. In questo brano alcune velature rimembranti certi Nile sono presenti grazie all’ultilizzo di tastiere e campionamenti che regalano anche quella punta di epicità che renderà ulteriormente più gradevole l’ascolto. Sottolineerei anche il lavoro eccelso dietro le pelli.
Non credo manchi nulla per poter decretare ‘Ab Initio’ una delle uscite più interessanti in ambito death metal. Base ritmica coordinata all’invero simile con un batterista irrequieto (al secolo Mauro Maraldo) e un bassista roboante e abile come Michael Kohlmann, chitarre taglienti come rasoi quando serve e granitiche all’occorrenza ben maneggiate dal bravissimo Vincent Favilla. Il growl di Davide “Satras” Ricciuti è impostato in maniera impeccabile sotto ogni punto di vista, ora più cupo ora più aperto, ma sempre inferocito ed a tratti “demoniaco”.
La potenza continua con proiettili sonori intitolati ‘New Local Order’ e ‘The Absolute Scourge’; quest’ultima aperta da un’ambientazione dal sapore alienante che funge da “break” prima di un attacco molto vorticoso dove chitarre “urlanti” si adagiano ad un mid-tempo trita sassi, sul quale il cantato si pone come una sorta di oscura narrazione. ‘In Umbra Pugnabimus’ tocca i prima citati territori brutal senza curarsi dell’ascoltatore, travolgendolo e dandogli una forte martellata al sistema uditivo (una piacevolissima martellata per quanto mi riguarda).
Uno dei punti più epici di ‘Ab Initio’ si trova anche nell’omonima ‘Onirik’, dove sono certo che vi ritroverete, anche senza volerlo, ad agitare i vostri fottuti capellazzi e se sarete in compagnia anche a pogare come dei folli nelle parti accelerate. Una cosa che mi ha colpito tantissimo la robustezza del suono, con un mixaggio perfetto. Tutto l’album non contiene pecche per quanto riguarda esecuzione, composizione e presentazione – sicuramente gli Onirik sono una delle death metal bands di cui dovremmo andar fieri in Italia.
‘Post Traumatic Stress Disorder (P.T.D.S.)’ e ‘Rendezvous with Rama’ concludono questo monolite musicale con eccellenza e senza mai cedere o commettere passi falsi. Nell’ultima gli assoli di chitarra regalano l’apice delle parti “d’ascia” con personalità e, seppur con alcuni riferimenti ai grandi del genere, senza mai avvicinarsi a plagi o scopiazzamenti (molto facili in questi contesti).
Al termine di vari ascolti non posso che definirmi catturato da un album come questo ‘Ab Initio’ che, per la cronaca, ascoltai già nel Gennaio dello scorso anno in una sessione esclusiva per Suoni Distorti Magazine.
Ottimo album di debutto dedito fondamentalmente ad un death metal di matrice americana sulla vena stilistica di mostri come Suffocation, Morbid Angel (quando erano loro), Malevolent Creation, Cannibal Corpse e compagnia violenta – con l’aggiunta di alcune spruzzate di Nile e personalizzazioni con gran gusto per composizione e lyrics.
Un debut album sulla lunga distanza finalmente venuto fuori per farci godere pienamente. Gli Onirik sono da avere!