Pino Scotto - Live For a Dream (2016, Nadir Music)
Torna sul mercato discografico l’inossidabile Pino Scotto con ‘Live For A Dream’, rilasciato quest’anno tramite Nadir Music. Il singer, in questa occasione, si attornia di numerosi e validi artisti della scena metal e rock italiana che contribuiscono ad impreziosire questa raccolta. Non un “best of” nel senso più comune del termine, ma delle ri-registrazioni – live in studio – di alcuni classici che Scotto ha già proposto in passato con i vari progetti a cui prese parte quali Pulsar, Vanadium, Progetto Sinergia e Fire Trails, fino alle più recenti uscite soliste targate semplicemente Pino Scotto.
Ad arricchire la tracklist, in apertura, due brani inediti interessanti come ‘Don’t Touch The Kids’, toccando tematiche di abusi sui bambini – palesando il suo impegno sociale, e ‘The Eagle Scream’ (qui il videoclip), scritta come omaggio al compianto Lemmy Kilmister (Motorhead) – scomparso lo scorso Dicembre.
I sedici brani ri-proposti per l’occasione sono maneggiati con cura, insieme ad alcune bands special guests come Strana Officina, Sadist, Ritmo Tribale e Destrage, per esempio, oltre a musicisti di indubbia caratura del calibro di Stef Burns, Dario “Kappa” Cappanera, Alessandro Del Vecchio e Fabio Treves. Presenze interessanti anche dietro al microfono come quelle di Roberto Tiranti, Fabio Lione e AmbraMarie – ma la lista è lunga per riportarla tutta.
Le carte sono tutte in regola per un disco sicuramente dal fluido e gradevole ascolto, per poco più di un’ora di buona musica. Le quattro composizioni del periodo Vanadium, quali ‘We Want Live Rock’N’Roll’, ‘Easy Way to Love’ (con Fabio Lione), ‘Streets of Danger’ e ‘Too Young to Die’ (con Roberto Tiranti) mi hanno fatto venire nostalgia dei cari e vecchi bei tempi – un pizzico di nostalgia ci sta sempre. Scotto è andato anche a ripescare un brano del 1979, ‘A Man On The Road’ dei Pulsar. Dal repertorio dei Firetrails sono presenti ‘Spaces And Sleeping Stones’ e ‘Third Moon’, mentre non mancano, come già citato, pezzi pubblicati da solista come ‘Dio Del Blues’, l’accelerata ‘Morta è la Città’ fino ai più recenti ‘Signora Del Voodoo’ e ‘Angus Day’.
La cosa che inizialmente mi sarei aspettato, storcendo anche un po’ il naso in maniera preventiva, era lo stravolgimento dei brani scelti; ma fortunatamente la cosa non è avvenuta – mantenendo il fascino originale di fondo, da base per la reinterpretazione in compagnia. Tra l’altro la scelta del “live in studio” l’ho trovata abbastanza sanguigna e verace; una modalità come la vecchia guardia fondamentalmente è sempre stata abituata a fare, tra cantine, garage e sale prove “improvvisate” nei tempi che furono – senza rifugi iper-tecnologici e diavolerie varie.
Il disco, ovviamente, contiene una ben dosata miscela di hard rock, heavy metal e blues; mix sonoro a cui il buon Pino è sempre stato affezionato e sul quale si è sempre riuscito a muovere con padronanza e convinzione – con qualche spunto un po’ alternative (ad esempio in ‘Come Noi’) e le immancabili spruzzate rock’n’roll.
In allegato al CD è presente anche un DVD che, continuando a ripercorrere la lunga carriera di Pino Scotto, propone riprese in studio e retroscena, racconti da parte dei musicisti, una sorta di piccola visuale a ritroso nel tempo fino ai giorni nostri. Parte che completa in maniera perfetta questo ‘Live For A Dream’.
Non aspettatevi nulla di originale chiaramente, ma di certo un documento che gli amanti del caro e vecchio Rock e tutti i fans di Pino Scotto troveranno gradevole!