Discharge - End Of Days (2016, Nuclear Blast Records)
Tornano a sputarvi in faccia i Discharge e lo fanno con rinnovata grinta e violenza attraverso il nuovo album ‘End Of Days’, fine della recensione!
Ok, non risulta né corretto né etico, per cui ve ne parlerò un po’, ma poco, perchè per i circa 35 minuti di punk hardcore contenuti sul nuovo ‘End Of Days’ non
serve fare troppi giri di parole, visto che parliamo di una band seminale che, ad oggi, continua a fare scuola nell’ambito estremo e mantiene abbastanza alta la propria bandiera attitudinale.
Seppur il picco toccato con il debut album ‘Hear Nothing See Nothing Say Nothing’ del 1982 non sia stato più raggiunto pienamente dalla band inglese, oggi ritroviamo i Discharge, dopo tanti cambi di line-up, intenti a non cedere. In formazione lo storico trio Rainy / Tezz / Bones dalle chiare intenzioni che da sempre li hanno contraddistinti e con il nuovo vocalist JJ Janiak dei Broken Bones – adatto alla sua parte nella band.
Non manca praticamente nulla di quanto ci si aspetterebbe da un loro classico album, brani veloci o velocissimi con un sound diretto e minimale e con intenti rivoltosi sempre ben impiantati in essi. Composizioni dirette con testi impegnati, come tradizione vuole, cantati in maniera viscerale e sentita. In tutto qualche melodia vagamente coadiuvante dettata da alcuni assoli.
Dall’opener ‘New World Order’ (qui il videoclip) e dalla successiva e violentissima ‘Raped and Pillaged’ – uno dei pezzi che ho più gradito – passando per la title track, ‘False Flag Entretainment’ e ‘Hate Bomb’ – dai chiari intenti – fino a ‘Population Control’ e ‘Accessories by Molotov, Pt2’ (la Pt1 è in ‘Discharge’ del 2002) la band si muove nel proprio territorio regalando ai fans quello che da tempo aspettavano. La produzione è adatta a far fruire pienamente il lavoro e non intacca lo spirito ribelle e crudo della band con “perfezionamenti” post registrazione, in alcun modo – poichè sarebbe un sacrilegio!
Si sfiorano anche livelli di speed / thrash metal ma, è chiaro, che siano tali generi ad aver preso a piene mani dallo stile dei Discharge, e non il contrario – questo credo (e spero, se siete più giovincelli) lo sappiate abbastanza bene! Ovviamente chi si attendeva cambiamenti o stravolgimenti da una band come i Discharge? Nessuno mai al mondo, e guai se cosi fosse! Sono vivi, stanno bene e sono tornati a farvi male (ecco perchè l’angelo nella copertina piange!)
Solo una cosa mi ha lasciato “perplesso” appena letta la notizia… i Discharge che escono per una major come Nuclear Blast? Comunque sia, ben tornati bastardazzi, mi ha fatto un gran piacere riascoltarvi!