HORRENDOUS REBIRTH - From Beyond



Horrendous Rebirth - From Beyond (2011, Autoprodotto)

Gli Horrendous Rebirth sono un trio palermitano dedito ad un Death Metal oscuro e malvagio, che debutta con questo 'From Beyond', un demo autoprodotto e dato in pasto agli ascoltatori estremi questa appena passata estate. Non ci vogliono molte parole per descrivere un lavoro simile.
Già dalla track d'apertura 'Internal Decomposition' ci
troviamo al cospetto di tre ragazzi che cercano di esprimere nel migliore dei modi la loro ferocia e la loro tecnica innegabilmente buona. Il genere è un Death Metal pesante e monolitico con tempi di doppia cassa in stile carro armato all'attacco ma senza perpetuare un'eccessiva violenza fine a se stessa, poichè il tempo tenuto dal rullante coadiuva la velocità già esplicata dalla doppia cassa. 
La batteria non esiste in senso materiale, ma viene utilizzata una drum machine, comunque molto ben programmata, seppur ai miei occhi rimane sempre e comunque un lavoro frustrante inserire la batteria utilizzando un pc, ma è un mio personale parere e non voglio sminuire chi preferisce utilizzare certi metodi digitali. 
I muri sonori innalzati dalla sei corde di Francesco "Graver" Bascone sono ben riusciti e rendono l'idea di oppressione oscura e quella vena marcia e violenta. Un Death Metal che arriva a situazioni Slam e si lascia ascoltare piacevolmente, ma solo da chi apprezza certi lavori estremi e nulla di più. 
Da 'They Devour' iniziano a venirmi in mente per certe trovate sonore i Cemetary di 'An Evil Shade Of Grey', ma solo per certi aspetti (ed attenzione che non ho parlato di influenze vere e proprie ma di sensazioni). Gli assoli di chitarra si inseriscono molto bene mostrando la tecnica di cui si dispone, con un basso che tiene le linee ben salde. La voce è una classicissima voce trovabile in un contesto simile, un growl roccioso sicuramente, ma che non ha nulla di nuovo da proporre, seppur riesce a marcare l'estremismo della proposta musicale della band. 
'Skulls As Throne' inizia con mid-tempos seguendo il filo logico di tutto il lavoro portando alla finale 'Torture Rats', un pezzo violento che per certi aspetti potrebbe istigarvi all'omicidio se ascoltato in un momento di rabbia, dove sono racchiusi anche convincenti cambi di tempo. 
Volendo tirare le somme nel modo più obiettivo (ovviamente), il lavoro è ben fatto e la tecnica dei musicisti è notevole. Un ascolto piacevole per gli amanti di queste situazioni estreme, ma non da altri, per cui un prodotto di nicchia. 
Forse la cosa che potrebbe stancare un po' è la ripetitività di alcune situazioni e prolissità del lavoro se ascoltato più volte di fila come ha fatto il sottoscritto. Tuttavia la band può tranquillamente andar fiera delle proprie capacità!