Lectern - Percept of Delator (2016, Via Nocturna)
Mi sono ritrovato davanti a 'Precept of Delator', il nuovo - e secondo - album dei capitolini Lectern. Onestamente conoscevo poco la band prima di ora, per cui appena giunti in mio possesso i dati di accompagnamento alla release ho iniziato a studiarmi meglio chi fossero questi musicisti.
Durante la lettura è subito risaltato alla mia attenzione il nome di Fabio Bava, cantante e bassista della band, poichè da ex lettore di Metal Shock (rivista sulla quale il Nostro scriveva) ho ricordato alcune sue recensioni ma anche una vecchia intervista riguardo all'altra sua band, i Perfidy Biblical. Ho pensato "cazzo, uno che leggevo ora mi leggerà, chissà che penserà" (trallallero trallallà, giusto per ultimare la frase in rima).
Tornando ai Lectern e lasciando stare i miei ricordi, lo scorso Settembre la band ha rilasciato questo nuovo 'Precept of Delator' sotto l'ala protettrice dell'etichetta polacca Via Nocturna con l'intento di travolgere l'ascoltatore attraverso un sano death metal che pesca a piene mani dalla vecchia ed osannata scuola floridiana, senza sdegnare alcuni influssi dal retrogusto un po' thrash e, nonostante tutto, evitando bene di arrivare a situazioni stantìe e troppo ripetitive - quindi un passo un po' più in alto di altre centinaia di bands simili in giro per il globo.
Sia chiaro, nulla di originale, come immaginerete, ma un disco valido che merita attenzione e con tutte le carte in regola per attrarre a se gli amanti del death metal made in Morbid Angel, Deicide e Cannibal Corpse (quelli cadenzati) - e sono proprio le cadenzate a farla da padrone, cadenzate luciferine che fuoriescono dalle casse dello stereo come colate laviche. Non mancano ovviamente momenti di blast beat.
La band tutta scaglia frecce sonore ardenti con un ottimo sound, che tra l'altro era da attendersi vista la produzione del buon Giuseppe Orlando ed i suoi The Outer Sound Studios. Il prima citato Bava, come un demone, canta la sua "novena" mentre il basso pulsa pesantemente, creando una perfetta base ritmica con il drumming incessante di Marco Valentine, sulla quale si muove la chitarra di Pietro Sabato tra momenti lancinanti e rasoiate letali (non cito il secondo chitarrista, Gabriele Cruz, poichè aggiunto in line-up dopo la registrazione di questo disco)
Stare qui a parlare di ogni singolo brano contenuto potrebbe rendersi stancante, visto che il lavoro è abbastanza compatto e si muove fondamentalmente sulla medesima vena stilistica ed infernale - l'ascolto che ho affrontato, peraltro, è risultato abbastanza fluido ed è passato senza farmi stancare e senza mai avere la tentazione di saltare tracce per andare avanti. 'Precept of Delator' si presenta, inoltre, con un bellissimo artwork realizzato dall'artista indonesiano Adi Dechristianize.
Cosa dire alla fine di tutto? Se amate il death metal vecchia scuola, di quello suonato come va' suonato, ma anche se amate in generale il metal estremo dall'odor di zolfo, l'album è fatto per voi. Vi lascio il video di 'Palpation Of Sacramentarian', seconda traccia dell'album che sottolinea il problema degli abusi dei preti pedofili nella Chiesa.
Buona visione e buon ascolto!