The Ossuary - Post Mortem Blues (2017, Supreme Chaos Records)
Bene, sono appena tornato dal viaggio a ritroso nel tempo effettuato con l’ascolto di ‘Post Mortem Blues’, il primo album dei The Ossuary. Cosa dire? Sono rimasto affascinato dalla magia sonora che la band è riuscita a imprimere su disco!
Ma chi sono i The Ossuary? Non certo una band americana o britannica degli anni 70, seppur tutto sembra far pensare il contrario. I pugliesi sono formati dal vocalist Stefano Fiore dei Twilight Gates ed i restanti tre quarti dal chitarrista Domenico Mele, il bassista Dario DeFalco ed il drummer Max Marzocca, tutti e tre provenienti dagli storici e micidiali death metallers Natron.
I musicisti hanno messo tutta la loro preparazione tecnica, la loro passione e un gran gusto musicale per comporre le otto tracce che compongono ‘Post Mortem Blues’, un concentrato avvolgente di hard rock, doom, psychedelic e quegli spunti blueseggianti che nel genere sono ormai noti, capace di farsi ascoltare anche più volte di fila regalando sempre la stessa emozione e goduria nel fruirne. Senza la presunzione di innovare il genere (che sarebbe anche “rischioso”), i The Ossuary fanno rivivere all’ascoltatore quei vortici sonori magici e un po’ acidi di qualche decennio fa senza portare alla noia; tra l’altro i circa 40 minuti di durata aiutano molto a far sì che questo non avvenga.
Una miscela di sonorità con influenze da ritrovare i varie bands come ad esempio Black Sabbath, Clutch, Deep Purple, Dio, Graveyard, Blue Cheer, Black Widow, qualche spunto proveniente dalla NWOBHM ed alcuni marcati tratti stoner. Base ritmica impeccabile con riffs che creano avvolgenti tappeti sonori e su tutto le linee vocali ammalianti. Tutto suona bene, anche per la buona produzione, ed ogni componente riesce ad avere il proprio spazio senza coprire o farsi soffocare dall’altro. Si passa da momenti più massicci ad altri armoniosi e melodici con cadenzate dannatamente oscure e, al contempo, ammiccanti (passatemi il termine).
Già so che qualcuno potrebbe dire “ma non fanno nulla di nuovo”, ma concedetemi di dire che dopo tanto modernismo, spesso forzato, un disco come questo ‘Post Mortem Blues’ ci voleva davvero. Ottima musica proposta da una band con le idee ben chiare in testa e tutte le qualità per poterle esprimere! Amanti dell’old school se non conoscete i The Ossuary è l’occasione giusta per conoscerli!