INNER HATE – Reborn Through Hate


Inner Hate - Reborn Through Hate (2017, Autoprodotto)

Torno a parlarvi degli Inner Hate, combo siciliano che lo scorso Dicembre ha pubblicato il secondo Ep intitolato ‘Reborn Through Hate’, a distanza di quattro anni dal precedente esordio ‘First Hate To The World’.

Va da se che, in fase di una mia personale valutazione, il precedente lavoro mi ha fatto da punto di partenza per poter constatare un eventuale crescita della band, sia dal punto di vista compositivo sia da quello esecutivo.

Il cambio di batterista a favore di Vincenzo Lombardi (Thrash Bombz) ha portato negli Inner Hate quel qualcosa in più nella base ritmica, senza nulla togliere al precedente, comunque valido. Il sound della band è cresciuto, così come sono cresciuti i musicisti sotto ogni punto di vista irrobustendo il sound a favore di una maggiore componente di matrice death che si imprime nelle basi thrash che sin dall’inizio caratterizzano la loro musica.


Daniel Ferrara si ripresenta con linee vocali più incazzate e viscerali, lanciate addosso all’ascoltatore mentre con la sei corde non esula dallo schioccare riff letali e dall’adornare le composizioni contenute nel nuovo Ep con azzeccati soli ed una certa dinamicità che mi ha lasciato pienamente soddisfatto dell’ascolto. Tornando alla base ritmica, ho trovato il prima citato Vincenzo in perfetta coordinazione con il roboante basso di Mattia Amodeo, una coppia capace di creare una macchina da guerra senza fronzoli che punta diritta al sodo: demolire!

Il nuovo Ep ‘Reborn Through Hate’, per certi aspetti, è come se volesse indicare, parafrasando il titolo stesso, una sorta di rinascita degli Inner Hate con la nuova line-up ed una rinvigorita furia distruttiva. Una miscela sonora all’interno della quale si trovano riferimenti vari tra scuola thrash teutonica, americana e death metal nord europeo, producendo un disco veramente distruttivo che punta su velocità, precisione ed un gran gusto compositivo.

Dall’open track ‘Sentenced To Damnation’ che apre la release con un massiccio attacco frontale, passando per l’altrettanto distruttiva e cattivissima ‘Unholy Cross Of Death’ si giunge a ‘Time To Kill’, che può esser annoverato come uno dei migliori pezzi composti dagli Inner Hate sino ad oggi; dinamica al punto giusto e pronta per deragliarvi addosso con violenza. In chiusura è posta l’oscura title-track ‘Reborn Through Hate’ che chiude il vortice sonoro lasciando l’apparato uditivo piacevolmente indolenzito, tenendo anche conto che prima di iniziare a scrivere avrò ascoltato l’Ep almeno 3 / 4 volte di fila… senza mai stancarmi o sentire senso di noia. Il brano si chiude con una sfumatura della violenza a favore di una chitarra solitaria, con quella sensazione di calma dopo una tempesta.

Se con il primo Ep gli Inner Hate si sono presentati al pubblico mettendo in chiaro le proprie intenzioni, con questo ‘Reborn Through Hate’ hanno deciso di palesare il loro lato più devastante e feroce. Oltre all’ottimo affiatamento tra i componenti, c’è da sottolineare anche la produzione che rende giustizia ad ogni elemento: ognuno nel proprio spazio per poi unirsi in maniera ottimale all’altro senza sopraffazioni o dislivelli (tra le migliorie riscontrate rispetto al precedente lavoro) – quindi un plauso dovuto al buon lavoro di Fabio Monaco nei Sound Empathy Studios.

Bella band, ottima musica, attitudine micidiale e verve distruttiva da paura!