DR.GORE - From The Deep Of Rotten


Dr.Gore - From The Deep Of Rotten (2018, Bizzarre Leprous Production)

Toh! Son tornati i Dr. Gore… Ciao belli uagliu’!
Scherzi a parte, la band capitolina torna in pista – come ormai sembra consueto – a distanza di quattro anni con il nuovo album ‘From The Deep Of Rotten’, successore del buon ‘Viscera’ che già presi in esame a suo tempo. Che a sua volta seguì dopo quasi quattro anni l’ancora precedente ‘Rotting Remnants’. Oggi siamo al cospetto del quarto capitolo discografico del quartetto dei Dr.Gore (troppi quattro, domani me lo gioco al Lotto) che uscirà il prossimo 26 Marzo via Bizarre Leprous Production.

La band se ne infischia di cambiare rotta e prosegue il proprio cammino guerrafondaio pur apportando significative modifiche su questo disco, che definirei letteralmente micidiale. I Dr.Gore continuano a promulgare il lercio e letale verbo del grindcore / brutal death metal, di quelli veramente ferali e senza guardarsi dal mietere vittime tra i padiglioni auricolari che avranno il piacere di imbattersi nell’ascolto del nuovo platter.

Cosa differenzia ‘From The Deep Of Rotten’ dalla precedente release? Presto detto… Anzi tutto una produzione ulteriormente migliore è la prima cosa che si incontra già dal primo ascolto. Se prima il sound venne tirato fuori con una risoluzione di livello superiore rispetto ai dischi precedenti, sul nuovo lavoro lo stesso è ulteriormente migliorato lasciando alle spalle – in parte – anche quel senso di “cavernoso”, senza però perdere in violenza ed oscurità. Le nuove composizioni sono davvero ben articolate con annessi stop-and-go, tormentose accelerate e cadenzate infernali. Tra l’altro, a differenza di ‘Viscera’, vi è una diminuzione di tracce e un aumento della loro durata (cosa che personalmente mi ha fatto piacere riscontrare)

La base ritmica composta da Alessio “Pacio” Pacifici e Massimo “Mastino” Romano (basso/voce il primo e batteria il secondo) non cede in alcun punto, creando il motore di base per il Panzer Dr.Gore. Su questa si incrociano le chitarre di Marco Acorte e Luigi Longo che, più letali che mai, sembra si divertano a lanciare delle mine su un campo di battaglia che viene presentato con il nome di ‘From The Deep Of Rotten’.
Per quanto riguarda le linee vocali si denota un minimo utilizzo di pig squeal a favore di brutali e possenti growls, che per alcuni aspetti (calcolando anche le backing scream in più punti) mi ha fatto venire in mente il Glen Benton dei tempi d’oro che furono (vedasi Deicide, per i profani).

Stare qui a fare un track-by-track sarebbe un po’ inutile, poiché tutti i nove brani presenti sul nuovo album seguono la medesima vena stilistica, senza però copiarsi tra loro o rendere l’ascolto monotono e ridondante, anzi. E poi, come citato prima, i brani sono abbastanza dinamici nel loro campo. Seppur nulla di innovativo viene messo al sole (cosa che non viene ricercata dagli amanti di tali situazioni sonore, tra l’altro), state certi che ogni pezzo vi farà marcire il cervello, cosa che vi premette anche il titolo del disco.
Accorrete accorrete, i Dottori son tornati e sono in forma smagliante!
Il mio rispetto per chi, dopo 16 anni, continua a fare il culo (facendoselo) mantenendo sempre una costante attitudine, una gran caparbietà e non perdendo mai in qualità, anzi, migliorando di volta in volta, come i Dr. Gore.

Qui sotto guardatevi il lyric video del singolo (e title-track) 'From The Deep Rotten':