The Guestz - Hopeless Case Of Perseverance (2017, Illegal Records)
Che dire, una decade è lunga, ma calcolando assestamenti alla line-up, impegni della quotidianità e varie, possono anche passare in men che non si dica. Fatto sta che questi anni di silenzio discografico non hanno scalfito l’attitudine e l’energia di questi quattro ‘rockettari de Roma’, che nel frattempo si son divertiti ad aprire concerti di Airbourne, Kee Marcello (Europe), The Quireboys, L.A. Guns e altri nomi di un certo spessore – e scusate se è poco!
‘Hopeless Case Of Perseverance’ è una raccolta di nove composizioni legate dalle tematiche della perseveranza – come suggerisce anche il titolo – dell’andare avanti nonostante tutte le difficoltà che nell’esistenza si possono manifestare e la mancanza, spesso, di qualsiasi tornaconto. Su questa base i The Guestz si ostinano a perseguire la propria strada fatta di rock n’ roll, riff taglienti e, all’occorrenza, ammalianti, ritmiche travolgenti, melodie trascinanti e molto catchy e, su tutto, un’attitudine pazzesca!
Chi mi segue sa benissimo quanto io ami tali sonorità, capaci di trasportare l’ascoltatore a ritroso nel tempo fino a quegli indimenticabili e ineguagliabili anni a cavallo tra i 70 e gli 80. La band miscela suoni provenienti dagli Ac/Dc, Airbourne e compagnia selvaggia alla scuola americana nata nella colorata Sunset Boulevard di Los Angeles. Ogni singola nota, ogni assolo, i cori e tutto quello che contiene questo micidiale disco trasuda una genuina attitudine e, seppur non mostri nulla di originale sotto al sole, possiamo tranquillamente riconoscere ai The Guestz una certa personalità e la voglia di andare per la propria via infischiandosene di tutti e tutto. Loro sanno fare davvero bene il Rock n’ Roll, con la R maiuscola, lo sentono e trasportano in chi ascolta le stesse vibrazioni che nascono in loro.
Tra brani trascinanti come ‘Perseverance’ e ‘Eyes Wide Open’, per citarne due, non mancano momenti più morbidi e sognanti come in ‘Make My Day’, e un originale momento esilarante ed energico come ‘Acid Easy’: pezzo chiaramente ispirato agli Ac/Dc con un testo composto da titoli della band australiana. Cazzarola che figata!
In un mondo dove molti musicisti cercando di ostentare innovazione con sound laccati al sapor di plastica e definizioni come “Alternative” (che può significare tutto e niente) ci sono bands come i The Guestz che cercano di continuare a suonare portando avanti con fierezza il sacro verbo del Rock crudo e diretto – senza presunzione o pretese ma con decisione e attitudine, onore a voi!
Almeno un ascolto a questo disco lo suggerisco a tutti gli amanti del buon Rock, perché bands così “stradaiole” e sanguigne in Italia non ce ne sono rimaste molte che io sappia, purtroppo!
Almeno un ascolto a questo disco lo suggerisco a tutti gli amanti del buon Rock, perché bands così “stradaiole” e sanguigne in Italia non ce ne sono rimaste molte che io sappia, purtroppo!