Thundermother - 'Thundermother' (2018, Despotz Records)
Sono tornate a farsi ben sentire le rockers svedesi Thundermother con il nuovo ed omonimo album, uscito di recente tramite Despotz Records. Lavoro che presenta la nuova line-up, dopo la dipartita praticamente di tutta la band che ha visto restare da sola la chitarrista / fondatrice Filippa Nässil, ad oggi con una nuova e valida formazione intorno composta dall’accattivante voce di Guernica Mancini e la solida base ritmica in mano alla batterista Emlee Johansson e la bassista Sara Pettersson.
Sembrava che fosse arrivata la fine per le Thundermother, invece la band, forte di una rinnovata grinta, si ripresenta al pubblico con un disco che farà breccia nel cuore e nel sistema uditivo di ogni rocker! ‘Thundermother’ contiene un agglomerato di Hard Rock diretto e viscerale, senza fronzoli di alcun tipo mirando direttamente al sodo e facendo centro.
Già dall’opener ‘Revival‘ la band riesce ad affascinare l’ascoltatore con quel mood molto anni 80 che pesca a piene mani da quella gloriosa scena che fu e che continua a fare scuola (Ac/Dc su tutti), tra riff accattivanti e la splendida voce di Guernica. Ritmiche più dinamitarde nella successiva ‘Whatever’, singolo di lancio del disco del quale è stato realizzato il videoclip (visionabile sotto), dove non potrete resistere dall’agitarvi con un bel headbanging.
La forma canzone delle Thundermother è semplice e di facile approccio, con brani che scorrono l’uno dopo l’altro senza intoppi e, soprattutto, senza riempitivi inutili. Se conoscete già la band non serve che stia qui a dirvi che la proposta musicale percorre una strada già battuta, ma lo fa con una stra-grande attitudine e tutte le carte in regola; non mancano i riff taglienti, gli assoli trascinanti e una ritmica che non cede mai. Le linee vocali hanno un ottima grinta e la nuova vocalist mostra tutte le sue grandi doti, accompagnata da azzeccatissimi cori dove serve.
Ci sono brani al fulmicotone come ‘Rip Your Heart Out’ e ‘Quitter’, in grado di farvi saltare in aria, sia che le mettiate a un party o in sede live (ancora meglio), dove la prima regola è alzare il volume e lasciarsi andare. Non mancano momenti più morbidi come ‘Fire In The Rain’, sognante ed affascinante, o come ‘Hanging At My Door’, praticamente una hit che fa sempre piacere ascoltare e riascoltare.
‘Thundermother’ ha tutte le caratteristiche di un buon album hard rock / rock n’ roll, di quelli che si inseriscono dentro al lettore CD senza esitare e che poi è difficile tirar fuori, senza avere la presunzione di innovare il genere – seppur una strizzatina d’occhio ai tempi odierni c’è – e senza enormi pretese. Dopo vari ascolti, durante i quali mi sono ritrovato costantemente attratto dalla musica, l’attitudine e le sensazioni emanate di queste cazzutissime rockers svedesi, mi sento di suggerire assolutamente questo album a tutti gli amanti del buon rock, senza se e senza ma.
Un gradito ritorno di una band di cui si temeva una brutta sorte. Ben ritrovate Thundermother!