Love Machine 'Universe Of Minds' (2018, Volcano Records)
Oggi vi parlo dei Love Machine, anzi, del loro ritorno. La band meneghina merita di diritto l’appellativo di “cult band”, con le proprie radici nella seconda metà degli 80’s e una serie di interessanti tour con nomi altisonanti: cito giusto Saxon, W.A.S.P e Gotthard.
I Love Machine ci lasciarono con l’album ‘The Nite’ (1997) poco più di un ventennio fa, salvo qualche breve serie di live, per poi scomparire nel nulla, ma lasciando un buon ricordo tra i fans della musica Hard Rock / Heavy Metal. Sette anni or sono iniziarono a girare “voci di corridoio” circa una reunion e, alla fine, ecco la band nuovamente in pista con il nuovo album ‘Universe Of Minds’ rilascciato quest’anno da Volcano Records.
Ci si aspettava una line-up rinnovata, almeno parzialmente, fra cui troviamo tre nuovi ingressi (con importanti esperienze ed attributi annessi) Rob Della Frera (Raising Fear) alla voce, Lele Triton (Highlord, Strange Wings) alle tastiere e Yako Martini al basso. Questi si sono affiancati ai membri della formazione originale quali i chitarristi Frank Raider e Max Adams ed il batterista Andrew Dal Zio, per unirsi in un unico credo, quello dell’hard n’ heavy come si faceva una volta, con passione, con sudore e con tanto sentimento.
L’album risulta variegato, dall’open track d’impatto ‘Anyway’ fino alla conclusiva ‘Now Or Never’, fermo restando in ambiti heavy metal melodico e hard rock, con radici ben affondate nei decenni d’oro del genere ma senza esulare da alcuni influssi sonori da produzioni d’inizio millennio. Composizioni bilanciate tra grinta e adrenalina e melodie affascinanti, capaci anche di regalarci alcuni viaggi a ritroso nel tempo; arrangiamenti di ottima fattura e tastiere sempre ben presenti – ma mai invadenti – che creano un tappeto su cui si impongono con la giusta arroganza le due chitarre ottimamente maneggiate. La base ritmica detta il tempo sempre idoneamente al contesto articolandosi in maniera eccelsa, senza perdersi quando c’è da dinamicizzare la situazione. Ben impostate anche le linee vocali tra momenti più soft e quelli più grintosi, accompagnate dai cori dove necessario, realizzando, in generale per tutto l’album, un ascolto più che gradito per gli amanti dell’heavy metal melodico e dell’hard rock di classe.
Diciamo, per citare nomi noti internazionale, un mix di Pretty Maids, Saxon, W.a.s.p., Iron Maiden e compagnia bella, da cui vengono molte influenze per poi esser rimaneggiate e creare un proprio sound. Di fatto, la band ha una propria identità, restando ben salda nella propria strada stilistica. Energia pura dunque, coadiuvata qui e lì da momenti morbidi e ammalianti e da qualche situazione evocativa, per un disco che segna il grande ritorno di una band italiana che ancora ha qualcosa da dire, e sa dirlo come si deve.
Ben tornati Love Machine, ora dateci dentro e tornate a infiammare il panorama metallico, prendetevi quello che vi spetta!
Ben tornati Love Machine, ora dateci dentro e tornate a infiammare il panorama metallico, prendetevi quello che vi spetta!
Questo di seguito il video ufficiale di 'Anyway'!