Imparare "il cambiamento", tra paura e speranza!

Chi non mi conosce personalmente, o comunque poco, magari non sa che sono un Terrone (con la T maiuscola, please) e fiero di esserlo. Sono amante della mia terra e quando mi trovo in giro, altrove, sorrido sempre nel momento in cui rientro a casa.

Nella vita, purtroppo, ci sono situazioni che ti portano lontano dalla terra che ami. Ad oggi ho sempre nascosto a me stesso la mancanza di un roseo futuro nella mia terra. Un giorno ci si sveglia e, tutto d'un tratto, non si può più nascondere dietro un dito la realtà delle cose. Si prende realmente atto che, pur non desiderandolo, occorre andare via con la prospettiva di giorni, contesti ed opportunità migliori.

Credete che sia facile andare via dalla terra in cui si è nati, cresciuti e formati? Lasciare un posto da sempre considerato magico ed unico, in cui resteranno indietro tutti i propri angoli da sempre custoditi gelosamente, gli affetti e quant'altro ci abbia tenuto in piedi in ogni istante, come punto di riferimento? Non lo è, non lo è affatto! Eppure a volte, è necessario perché si è impotenti.

Sono impotente davanti una strada che viene percorsa in senso errato, perché non posso far nulla per invertire il senso di marcia. Duole profondamente sentirsi una goccia nell'oceano e dover andare, per forza di cose, in direzione della corrente che non piace; allora ci si pensa, si piange, ci si dispera, ma si arriva al dunque. "Dobbiamo andare via da qui!".

Sono arrivato in uno di quei bivi esistenziali in cui non posso più far finta che tutto vada bene, dove nulla di quel che speravo si realizza. Un bivio in cui entrano pesantemente in conflitto il cuore e la ragione, e tu cerchi di arbitrare diplomaticamente la situazione, ma non ci riesci più, non hai più le forze necessarie. Occorre seguire la testa, perché "chi di speranza vive, disperato muore", si dice. Allora ti prepari per andare via, e prima ancora di organizzare il tutto devi preparare la cosa più difficile di tutte, devi preparare te!

Cade il velo che si è cucito con cura negli anni, in maniera da coprire tutto ciò che non và, per paura di affrontarlo. Allora il velo non puoi più rattopparlo, tigliendolo del tutto per non creare pesi inutili. Iniziare una nuova vita, mettersi in cammino su una nuova strada senza alcuna certezza, seppur con potenziali nuove possibilità. E' qualcosa di eccitante, ma che inizialmente intimorisce. D'altronde il cambiamento ha sempre fatto paura, sempre! Si inizia tutto d'accapo, magari con nuove speranza, concentrando in se tutto il  coraggio di cui si dispone, aggiungendone del nuovo portato dal disgusto e dalla rabbia; il vero propulsore.

Si alternano momenti di piacere per le possibili sorprese che si potrebbero incontrare, ma, al contempo, ci si perde in un filo di angoscia per il dover stravolgere tutto, non avere più accanto i propri affetti (e credetemi che è davvero dura). Il futuro è un'incognita, ovviamente, quindi voglio sperare che lo sarà in maniera positiva.

Spero che questo mio sfogo possa trovar spazio nella mente di chi ci ha sempre chiamato "Terroni" con disprezzo. Doversi spostare dalla propria terra per poter vivere una vita dignitosa non è mai stato qualcosa di gradito e voluto, ma è sempre stato doveroso per diverse necessità. Chi ha la fortuna di potersi realizzare nella propria città, con i propri affetti a "portata di mano" e con i propri angoli esistenziali di sempre vicini, non lo capirà mai realmente.

Dunque ti prepari al cambiamento, con una rinnovata speranza, con l'intento di riuscire in qualche modo. Con il pensiero fisso di poter dire, un giorno, <<l'ho fatto e ci sono riuscito!>>. Si cerca di aprirsi a nuove opportunità, in territori diversi con nuova gente, in posti mai esplorati prima, se non per svago. Si ha quella "tremarella" che, se ben gestita, ci darà la forza di affrontare tutto e, al contempo, di riuscire a dare un senso, in qualche modo, alla propria esistenza.

Non si è mai i primi, né gli ultimi, ad imparare cos'è un cambiamento. Per quanto possa sembrare, per certi aspetti, un po' immaturo il mio sfogo, credo che sia necessario avere sempre una valvola di sfogo. C'è chi ha un diario segreto, chi un migliore a amico a cui confidare i fatti propri, io ho un blog!

Come diceva un artista che amo: "Siamo nati per perdere, ma viviamo per vincere!"

<<Lo so che è difficile, una resistenza naturale. È una seccatura combattere... Ma presto sarà la nostra ora, sappiamo tutti dove siamo stati. Tutto ciò che facciamo è vivere per vincere>> (MOTORHEAD - 'Live To Win')