Possessed - 'Revelations Of Oblivion' (2019, Nuclear Blast Records)
Di recente sono tornati in pista i Possessed, pionieri e leggenda vivente del death metal, rilasciando il nuovo ed a lungo atteso album ‘Revelations Of Oblivion’ su Nuclear Blast Records.
Sono passati più di tre decadi da quel micidiale ‘Seven Churches’ (era il 1985), ma il buon Jeff Becerra – mastermind, voce ed unico membro di quella storica formazione – sembra non sentirli affatto! Il nuovo ‘Revelations Of Oblivion’ mostra il singer in ottima forma, vocalmente maturato e più ben piazzato, ovviamente, accompagnato da musicisti di un certo spessore.
I nuovi Possessed con questo nuovo e terzo album sulla lunga distanza (lunghissima) tornano in pista facendo eco, in parte, al loro glorioso passato (seppur il precedente ‘Beyond the Gates’ all’epoca – 1986 – fece in parte storcere il naso ai fan, per essere rivalutato successivamente) ma riportando le sensazioni infernali ai giorni nostri. La produzione è bella cruda e diretta, non per questo scadente e “vintage”, sia chiaro; la mano del buon Peter Tagtren (Hypocrisy) al mixer ha dato ancora una volta dei buoni frutti… ottimi direi!
Se vi aspettavate un’opera nostalgica vi sbagliate di brutto, perché il nuovo ‘Revelation Of Oblivion’ mostra una band intenta a farsi valere oggi, senza voler stare ad adagiarsi sugli allori. Ritmiche calpestanti in costante fase d’attacco, su cui si innalzano riff letali provenienti dal girone infernale Possessed. Becerra resta saldo nel cantato a mo’ di “urlato”, mostrandosi in ottima forma e senza volerne sapere di cedere – con alcuni piccoli momenti di melodia azzeccatissimi. Linee vocali poco varie fondamentalmente, ma è questo che ci si aspettava da un nuovo disco dei Possessed. No?
In poco meno di un’ora la band sferra un assalto verso l’ascoltatore, portandolo con violenza in ambientazioni sinistre tra death e thrash senza esclusione di colpi; partendo già dal maestoso artwork di copertina. Sin dai rintocchi di campana dell’iniziale ‘Chant Of Oblivion’ vengono i brividi, per poi partire in una viscerale corsa verso l’oscuro mondo di fiamme e zolfo, dove non mancano soli di chitarra preziosissimi, riff travolgenti, cambi di tempo adatti a rendere l’ascolto non stantio e “fermo” (per utilizzare una definizione enologica), per quanto vario possa essere un disco dei Possessed.
Su tanto death metal old school – genere a cui la stessa band diede vita – ci si ritrova anche davanti composizioni che fanno emergere l’anima thrash dei musicisti, come in ‘Dominion’ – aperta da un attacco bestiale, o ancora in ‘The Word’, dai sinistrissimi riff iniziali che mi hanno causato la pelle d’oca. Ascoltando il disco si comprende bene, tra laltro, come i Possessed siano stati formatori e forte ispirazione della scena.
Si giunge senza fiato e con il collo dolorante alla conclusione nell’outro, mantenendo l’aura oscura, con ‘Temple of Samael’. Felici dell’ascolto che, per goderne pienamente, suggerisco di ripetere successive volte. Se ad un primo impatto il disco faccia rilasciare al proprio corpo una decisa scarica di adrenalina per l’energia contenuta (ed al sottoscritto anche per il ritorno di una fenomenale band), servirà un po’ più di tempo per cogliere vari arricchimenti e sfaccettature che vi si presenteranno. State certi che non vi annoierete!
Se volevate del Metal (con la maiuscola, please) di vecchia scuola, senza perdere in qualità e grinta, senza pecche e con un’attitudine da far rabbrividire qualsiasi altra band del genere, ecco ‘Revelations Of Oblivion’ dei Possessed! Fatelo vostro, prendetene tutti, gustatevelo, spaccatevi le ossa, date testate alle pareti durante l’ascolto, fate quello che vi pare ma, se siete fan del death/thrash metal o della band in particolare, non potete non farlo vostro!